Il Bubble football approda a Catanzaro

Catanzaro Sport

Ecco il Bubble football, il calcetto in una bolla Il nuovo sport estivo arriva in tante spiagge e diverte. Correre, ridere, rotolare e magari tentare di fare gol. Lo chiamano Bubble football. Ed è una storia di tamponamenti, spinte, scossoni. E risate. Di questi tempi, si gioca a piedi nudi, sulla sabbia. Avvolti da una mega bolla di plastica e aria. Con il compito di calciare il pallone in una porticina. Vince chi segna di più. Banale? Niente affatto. Anche perché per segnare le abilità pallonare contano poco o nulla. Forza, tempismo e furbizia nel muoversi, alla lunga fanno la differenza. Il debutto sulla spiaggia di Soverato, ha fatto centro. Emozioni e prenotazioni vanno di pari passo. E adesso, arrivano anche le chiamate fuori sede. Su sabbia, parquet o sterrato, si può.

Col sorriso tra i denti: «Il Bubble football è innanzi tutto molto divertente. L’abbiamo importato dopo averlo visto in tv. Una pubblicità metteva in evidenza dinamismo, voglia di sfidarsi in modi diversi dal solito». Gianfranco Barberi e Nicola Gambardella hanno colto nel segno. Si muovono su e giù per la costa ionica tra curiosità e il desiderio di provarci. Si gioca quattro contro quattro, maschi e femmine senza distinzioni. Sfide da 10’ di simil calcetto. Ed è meglio essere in decente forma fisica. In campo, un rettangolo di 25x15 metri, i protagonisti indossano un gigantesco salvagente di gomma gonfiato a puntino. Per un ingombro di un metro cubo circa che lascia scoperte solo le gambe e parte della testa. Il peso? Una decina di chili. Palla al centro e via con gli spintoni. Orsi che ballano, a dirla tutta. Eppure, va. Tutti a caccia del rimbalzo giusto. Che ti avvicina alla palla e alla porticina di un metro e cinquanta per un tre metri. La partenza ricorda i giochi da cortile. Meglio, la caccia alla bandierina. Tutti in fila, allineati a bordo campo. L’arbitro dà il via. Fenomenale l’ingorgo di bolle. Si lotta per stare in piedi. Ma nessuno si fa male. Con buona pace di chi sa solo sgambettare: vince chi è scaltro, rapido, allenato. Dunque, abbastanza praticabile. Anche su un campo a undici. Tanto che la mania del Bubble football in Italia è esplosa così. Il calcio nella bolla è stato creato dai norvegesi Henrik Johan ed Elvestad Golden: il primo match è stato trasmesso dalla TV norvegese alla fine del 2011. Quello che all'inizio sembrava un gioco grottesco in stile giapponese è diventato, grazie anche alla popolarità conquistata su Youtube, uno spasso diffuso in tutto il mondo. Da Parigi ad Hong Kong, dagli Stati Uniti al Quebec, dal Regno Unito all'Australia, il bubble football sta spiccando il volo, proprio come una bolla di sapone trasportata dal vento. Nel gennaio del 2013, tra Bolzano e Merano, è stato recensito il primo incontro italiano. «Un match costa 40 euro a squadra, ma non ci sono limiti al numero di componenti, dividendosi costi e tempo di gioco. Cifre abbordabili per una disciplina estiva che ha le carte in regola per radicarsi ovunque e in qualsiasi periodo dell’anno» aggiungono fiduciosi i due amici organizzatori.