‘Ndrangheta: “domiciliari” e braccialetto elettronico per indagato

Vibo Valentia Cronaca

Il gip distrettuale di Catanzaro, Giuseppe Perri, in accoglimento di un'istanza degli avvocati Francesco Sabatino ed Antonio Porcelli, ha disposto la sostituzione della misura in carcere con gli arresti domiciliari ed il braccialetto elettronico nei confronti di Domenico Mancuso, 35 anni, di Limbadi, detto "The Red", in carcere dal 6 febbraio scorso con l'accusa di estorsione ai danni di un imprenditore.

Mancuso ha pertanto lasciato il carcere di Melfi, dove si trovava detenuto, per far rientro nella sua abitazione di Nicotera dove verrà controllato attraverso il braccialetto elettronico. Secondo l'accusa, il giovane, figlio di Diego Mancuso (quest'ultimo in carcere per una sentenza definitiva a 16 anni di reclusione), avrebbe costretto un imprenditore edile ad abbandonare alcuni cantieri a Limbadi dopo una serie di danneggiamenti ed incendi in quanto nella zona avrebbe dovuto "lavorare" esclusivamente lo stesso Mancuso. Dietro l'arresto di Domenico Mancuso ci sono anche le dichiarazioni della testimone di giustizia Ewelina Pytlrz, la donna polacca separata da Domenico Mancuso (cl. 74), quest'ultimo omonimo dell'arrestato e primo cugino del boss Diego Mancuso. (AGI)