Ciancio: Adozioni gay, sentenza scellerata
"Con una decisione scellerata, anti-democratica e incostituzionale il Tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto l’adozione di una bimba nell’ambito di una coppia lesbica. Così facendo si autorizzano implicitamente per vie giudiziarie, e si legittimano - senza il consenso popolare e l’assenso del Parlamento (che rappresenta il popolo)-, non solo le adozioni gay ma anche la pratica del mercato degli uteri in affitto e della fecondazione eterologa. Una deriva etica che “sommerge” la famiglia naturale".
E’ quanto dichiara il giovane esponente del mondo cattolico calabrese Sebastian Ciancio, già Presidente degli universitari cattolici di Catanzaro.
"Il tutto porterà soltanto alla soddisfazione del desiderio della coppia lesbica che, oltre a cercare e ottenere all’estero il matrimonio omosessuale, ha preteso poi la genitorialità sulla bambina avuta con la fecondazione eterologa. Un precedente giudiziario che creerà un diritto “nuovo” in materia. Ennesimo caso di giudici malati di protagonismo. Ennesimo caso di decisioni assunte in via non-democratica poiché non votate in Parlamento – continua Ciancio.
La Costituzione Italiana considera fondamentale e insostituibile il compito svolto dalla famiglia e dedica diverse disposizioni alla sua disciplina ed alla sua tutela.
In primo luogo, l’articolo 29 definisce la famiglia come una «società naturale fondata sul matrimonio». Ma- di questo passo- rimarranno solo ricordi su un pezzo di carta!
Possiamo ritenere che la famiglia Made in Italy - oggi- non è una famiglia, non è una società naturale e non è fondata sul matrimonio".
Ufficio Stampa