Autonoleggiatore di Rossano denuncia il compagno di Floriana del Grande Fratello
È stata presentata nei giorni scorsi, presso la Guardia di Finanza di Rossano, una denuncia-querela (che si allega al presente comunicato stampa) da parte del sig. Luigi Lefosse, autonoleggiatore di Rossano (Cosenza), nei confronti del sig. Daniele Pompili, ex compagno-convivente di Floriana Secondi, nota al grande pubblico per essere stata la vincitrice di un’edizione del popolare reality televisivo “Grande Fratello”. Una seconda denuncia dopo quella presentata, nei confronti della medesima persona, da un tassista lametino.
“Ho inteso promuovere una formale azione legale – dichiara Luigi Lefosse, autista che ha al suo attivo numerosi anni di professione in tutto il territorio nazionale – nei confronti di Pompili, qualificatosi come figlio di un parlamentare, a seguito di servizi resi allo stesso, nonché a suoi familiari e alla sig.ra Floriana Secondi, nello scorso mese di aprile. Servizi di accompagnamento dall’aeroporto di Lamezia Terme fino a San Giovanni in Fiore e viceversa; servizi che ancora oggi, nonostante numerose sollecitazioni verbali e scritte, non sono mai stati pagati e che ammontano a 1.125,30 euro”.
“Nei giorni antecedenti all’accompagnamento del Pompili, dei suoi familiari e di Floriana Secondi, sono stato contattato telefonicamente da una persona qualificatasi come funzionario Rai per conto dello stesso Pompili, persona risultata poi essere – spiega Luigi Lefosse – totalmente sconosciuta ed estranea alla Rai, a seguito di mia richiesta di delucidazioni effettuata successivamente presso gli uffici della Tv di Stato di via Teulada in Roma. Ho ricevuto in quei giorni anche un fax attestante l’avvenuto bonifico, anch’esso risultato poi essere falso perché il sottoscritto non ha mai ricevuto alcun bonifico dallo scorso mese di aprile per tali servizi effettuati. Non ho ricevuto, fino ad oggi, nessuna risposta plausibile dal diretto interessato, e anzi è diventato ormai impossibile contattarlo a seguito di suoi continui dinieghi. Ho pertanto consegnato tutta la documentazione in mio possesso alle competenti Autorità affinché possa trovare finalmente giustizia e vedermi riconosciuto quanto mi spetta per il lavoro regolarmente svolto, anche alla luce di simili situazioni già denunciate da miei colleghi calabresi”.