Ra. Gi. Onlus, nasce “Scuola Alzh”

Calabria Attualità

Nasce “Scuola Alzh”. Si tratta della nuova idea messa in campo dalla Ra.Gi. Onlus e dedicata ai familiari ed ai caregiver che si prendono cura di una persona con Alzheimer o altro tipo di demenza.

Un’idea che nasce dalla consapevolezza dell’enorme difficoltà che comporta il trovarsi di fronte ad un familiare il cui comportamento si distacca completamente da quello che era prima della malattia e dalla mancanza di informazione, che c’è nei confronti di una situazione che, il più delle volte, viene relegata solo ad un approccio bio-medico, che ha però come risultato la medicalizzazione della stessa, senza considerare la persona ed il suo aspetto umano. Per poter raggiungere quante più possibili famiglie, lo staff terapeutico dello Spazio Al.Pa.De., il centro diurno per Alzheimer Parkinson e Demenza, ha pensato ad un corso interamente on line. Basterà inviare una mail di contatto direttamente sulla pagina di Facebook oppure su Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. con il proprio nome, cognome eventuale contatto telefonico ed e-mail di riferimento ed a tutti i familiari e caregiver che ne faranno richiesta, una volta formato il gruppo, saranno inviate dispense elaborate direttamente dallo staff della Ra.Gi, slide, video, musiche, schede e tanto altro. Sempre ai familiari ed ai caregiver, inoltre, sarà dedicata una giornata molto particolare in cui la dott.ssa Elena Sodano terapeuta espressivo corporea del centro diurno Al.Pa.De. farà una dimostrazione pratica ed esperienziale su quello che sta diventando il fiore all’occhiello della terapia dello Spazio Al.Pa.De. ossia l’approccio terapeutico corporeo relazionale per poter creare canali di comprensione e comunicazione con questi pazienti. Le iscrizioni a “Scuola Alzh” sono aperte e completamente gratuite e ad oggi sono già 63 le richieste d’iscrizione pervenute da tutta la penisola, un fatto che indica quanta fame di informazione ci sia su questo delicato argomento. “Sono convinta – spiega la Sodano – che occorre andare a scuola per imparare quelli che sono i codici comunicativi che queste persone mettono in campo per parlare con noi e per esprimere il loro mondo interiore. Occorre fare un passo in avanti e imparare il loro linguaggio per riuscire ad entrare in una diversa relazione. Un linguaggio che è spesso molto fisico. Anche uno sputo a volte significa qualcosa. La nostra esperienza infatti ci ha portato anche ad elaborare una sorta di codice dei loro gesti, gesti che parlano, che raccontano, che esprimono cose che la parola non riesce più a dire. E spesso quelli che vengono etichettati come disturbi del comportamento rappresentano l’unico strumento che una persona con demenza ha per esprimere non solo il suo non saper più fare, ma anche il suo bisogno. Nello Spazio Al.Pa.De. siamo andati oltre le usuali terapie non complementari oggi in uso. Lo scopo di “Scuola Alzh” inoltre è quello di evitare situazioni che possono portare i familiari, impreparati e disperati, a perpetrare contenzioni fisiche spesso violente sugli anziani o a ricoverarli in strutture non idonee ad accogliere un paziente con Alzheimer”.