Sel, domani tavola rotonda sul Terzo settore con la candidata Stefania Pedà

Reggio Calabria Attualità
Pedà

Domani, venerdì 10 ottobre alle 19:30, si terrà un incontro e tavola rotonda al bar Caridi, sul corso Garibaldi di fronte la Villa Comunale, con Stefania Pedà, candidata consigliere Sel alle prossime elezioni comunali. Parteciperà Gianni Nucera, vicepresidente dell’Amministrazione provinciale e capogruppo Sel. Si invita la Stampa, i compagni, gli amici e i simpatizzanti a intervenire al dibattito pubblico in cui saranno esposti i punti programmatici, tra i quali particolare attenzione è stata posta al terzo settore.

Per Pedà i “servizi per i cittadini devono poter essere valutati dai cittadini. Subito Piani di Zona ponderati ed adeguati alle necessità. I piani di zona sono strumenti di programmazione socio-territoriale previsti a livello nazionale dalla legge n. 328/00, art. 19. I Comuni, associati negli ambiti territoriali previsti dalla Regione, devono definire un Piano di Zona finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali relativamente alle esigenze e ai bisogni dei cittadini (anziani, disabili, famiglie, minori, giovani, adulti in difficoltà, donne nubili con prole).

Tale programmazione e organizzazione delle reti dei servizi compete sia ai soggetti del pubblico che del privato nel rispetto dei principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza e deve essere realizzata in un contesto di concertazione e cooperazione tra i diversi livelli istituzionali che partecipano alla realizzazione della rete di servizi sociali, favorendo la pluralità dell'offerta di servizi per garantire il diritto di scelta. Così non è a Reggio. L’Amministrazione è assente e quasi tutti i servizi sono sopperiti dall’attività degli enti di beneficenza e di volontariato.

Già nell’intera Regione, la L. n. 328/2000 è stata attuata con un ritardo quasi decennale rispetto alla sua emanazione, con conseguenti ripercussioni negative rispetto all’organizzazione e all’efficacia dei servizi sociali e socio-sanitari alla persona.

I fondi destinati devono essere gestiti con ragionevolezza. Al tal fine, è necessario operare secondo fasi ponderate per evitare gli sprechi: fase di studio: preliminarmente occorre effettuare un’analisi della realtà socio-demografica del nostro territorio per costituire una “mappa dei bisogni”; fase della concertazione: il Comune deve dialogare con gli enti e le organizzazioni del terzo settore presenti sul territorio, al fine di definire e attuare percorsi condivisi e programmati con procedure trasparenti e la massima pubblicizzazione delle modalità di coinvolgimento; fase di controllo: l’Amministrazione non ha solo una funzione programmatica, ma anche di controllo sulla reale attuazione dei programmi e sulla buona gestione delle (già scarse) risorse; fase di verifica: i servizi per i cittadini devono poter essere valutati dai cittadini, garantendo il diritto di partecipare al controllo di qualità e di efficienza delle prestazioni.

Oggi, la cattiva gestione dei fondi pubblici e il disinteresse dell’Amministrazione verso le fasce più bisognose hanno fatto sì che da 28.000, nello spazio di appena cinque anni, i reggini che usufruiscono dei servizi di welfare erogati dal Comune o da altri enti sono appena 7.000 mila. Un’indecenza per una città come la nostra che si fregia di essere “metropolitana”. I Piani di zona vanno programmati ed attuati subito. Deve essere il primo punto che l’Amministrazione comunale costituenda deve esaminare”.