Confartigianato, “la crisi continua nel silenzio assordante”
“Un anno fa avevamo presentato agli Organi di stampa lo Sportello Anticrisi voluto da Confartigianato con l’obiettivo di supportare il tessuto imprenditoriale calabrese con una serie di servizi specialistici erogati dall’Associazione in collaborazione con un gruppo di Consulenti ed Esperti. L’obiettivo principale era quello di offrire risposte concrete e strutturate alle esigenze delle PMI, mettendo in rete tutto ciò che esiste e offrendo una serie di servizi diversi da quelli tradizionalmente associazionistici, naturalmente con la collaborazione del mondo finanziario e politico”. E’ quanto afferma Confartigianato Crotone e il presidente Salvatore Lucà.
“Si trattava e si tratta di progetti e servizi innovativi con forte impatto sulla crescita, sulla redditività e sulla stessa continuità dell’impresa. A onore del vero però i risultati non sono stati molto soddisfacenti poiché il contesto che ci circonda non ha collaborato, anzi tanti hanno pensano di poter trattare con i tantissimi artigiani e piccoli operatori economici come più li aggrada. Siamo arrivati veramente all’assurdo, il sistema finanziario e politico, con la collaborazione fortunatamente di non tutti gli organi di stampa, hanno fatto e stanno facendo passare un momento di vera macelleria imprenditoriale come un periodo in cui tutto è nella norma. Su alcuni aspetti siamo arrivati veramente al paradosso: vedasi, solo a titolo d’esempio, le misure adottate dalla Finanziaria Regionale Finacalabra (riequilibrio finanziario) con alcune banche che si permettono di chiedere commissioni e spese che rendono la misura stessa non più appetibile o conveniente. Ma forse questo modo di operare non è poi cosi strano, se si tiene conto che il “nostro” sistema bancario ha ormai perso le proprie radici sul territorio (vedasi trasferimento in toto della Banca del Mezzogiorno in quel di Modena).
Se succede questo alla vigilia delle prossime elezioni regionali, figuratevi quando i soliti noti si saranno piazzati ognuno nei loro posti di comando, tranquilli e beati. Tantissimi abusi passano ormai sulla pelle dei nostri lavoratori autonomi come se nulla fosse. Il tutto nel silenzio più assordante di una Politica che è ormai avulsa dal territorio, non vive e non si interessa delle problematiche dei nostri lavoratori autonomi che di fatto dovrebbero essere lo strumento concreto per creare quella occupazione dipendente che solo che vive a contatto con la Gente comprende veramente. I vari Candidati a governare la nostra Regione parlato di tutto e di più, ma senza mai entrare nel merito di nessuna questione nel mentre la Calabria affonda e si concede il lusso di restituire all’Europa milioni e milioni di fondi europei perché non riesce a programmarli seriamente.
Noi ci spenderemo da oggi in poi per informare i nostri piccoli operatori economici, di denunciare tutto ciò che non va, senza fare sconti ad alcuno, vigilando sull’operato di tutti e stando attenti e segnalare quei politici che non dimostrano di essere attenti alle nostre problematiche e di lavorare veramente per far riprendere la nostra Regione. In un momento storico dove almeno le risorse europee abbondano, la Calabria poteva essere una di quelle regioni dove si doveva fare a gara per avviare nuove imprese. Bastava un semplice credito di imposta per favorire l’erogazione del credito ed abbattere il costo del lavoro. Questi signori vuoi per negligenza, vuoi perché queste sono misure automatiche fuori dalla clientela politica, si accontentano di restituire i fondi e non ri-programmarli cosi come dovuto. Gli Istituti di Credito invece vogliono continuare ad utilizzare le nostre popolazioni solo per la raccolta per poi impegnarla nei territori dove hanno creato il loro core-business. Fatte le dovute proporzioni la stessa cosa che succede per la nuova Fiat americana.
I nostri giovani invece non trovando lavoro da noi, sono costretti se vogliono sopravvivere a cercare lavoro in giro per il mondo portando altrove le loro competenze e professionalità. Una situazione non più sostenibile, a cui tutto il mondo del lavoro autonomo con i loro collaboratori e dipendenti deve mettere un freno, denunciando all’opinione pubblica tutto ciò che c’è da sapere, cercando altresì di dare un consenso elettorale solo dopo aver riflettuto in modo approfondito, senza subire le influenze dall’amico o del parente e del tesserato di turno. Confartigianato continuerà ad attivarsi per i nostri “capitani coraggiosi” che ancora resistono continuando ad affiancarli in toto, e, da oggi, soprattutto e principalmente tramite servizi sul web, considerato il grande gap delle infrastrutture esistente. Una nuova via che auspichiamo serva a creare veramente sviluppo concreto e ad aggredire un mercato sempre più globale e difficile”.