Asp Catanzaro: assolti da ogni accusa i tre medici in servizio al centro veterinario di Lamezia
Sono stati assolti da ogni accusa i tre medici veterinari in servizio all'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, i dottori Giuseppe Caparello e Gianluca Grandinetti, accusati di abuso d'ufficio, e Fortunato Mercuri accusato di falso in atto pubblico.
Al termine della prima udienza dibattimentale istruttoria si è chiuso il processo a carico di tutti gli imputati. Nel corso dell'udienza, la difesa degli imputati (avvocato Nicola Veneziano per Caparello e Mercuri, avvocati Nicolino e Domenico Zaffina per Grandinetti) , ritenendo necessaria una valutazione nel merito dei fatti, soggetti a breve a prescrizione, ha optato per l’acquisizione, agli atti del dibattimento, di tutto il fascicolo delle indagini preliminari, consentendo al pubblico ministero di rinunciare all’esame di tutti i testi della lista, ad eccezione del dottor Roberto Macrì escusso all’udienza dibattimentale.
A loro volta i difensori hanno rinunciato all’esame di tutti i testi a discarico, pur presenti. Una rinuncia accolta dal Tribunale che ha revocato l’ordinanza ammissiva invitando le parti a concludere. Lo stesso pubblico ministero Luigi Maffia, in una requisitoria articolata, ha evidenziato “l'insussistenza delle ipotesi accusatorie” ed ha chiesto l’assoluzione di tutti gli imputati, ad eccezione del Miceli per il quale, previa riqualificazione del fatto in un’ipotesi di falso, ha chiesto la prescrizione.
Da parte loro, i difensori degli imputati hanno chiesto l’assoluzione con formula terminativa ampia per insussistenza del fatto. Il Tribunale (presidente Maria Teresa Carè, a latere Angelina Silvestri e Sonni), dopo una breve Camera di Consiglio, ha assolto i tre medici veterinari con formula ampia.
La vicenda, che ha preso spunto dalla necessità della nomina di una commissione ad hoc per la verifica dei casi di brucellosi negli anni 2005/2006 che non aveva evidenziato irregolarità nella gestione degli indennizzi, ha visto coinvolti i tre medici veterinari soprattutto, a quanto sostenuto dalla loro difesa, per il contrasto esistente all’interno dell’Ufficio del Servizio veterinario di Lamezia, già evidenziato dalla stessa commissione, che vede un veterinario dell’Area C intento nella presentazione di numerosi esposti presentati “senza alcun fondamento giuridico, ma mosso, unicamente, da motivi personali, che il Tribunale ha chiuso con una sentenza assolutoria piena”.