Regione: inchiesta fondo garanzia. Ex assessori, “gestione corretta”
"Nessuna distrazione di risorse pubbliche destinate ad altre finalità è stata realizzata con la costituzione del Fondo di Garanzia nell'ambito del Piano di Azione finalizzato all'inserimento nel mercato del lavoro e all'incremento occupazionale per l'anno 2008". E' quanto si legge in una nota a firma degli ex Assessori della Giunta regionale guidata da Agazio Loiero, indagati nell'ambito di un'inchiesta relativa all'istituzione di un Fondo di garanzia.
Nella nota si legge che "il Fondo di Garanzia, previsto dal Regolamento Comunitario N. 448/2004, è stato istituito dalla Giunta regionale per sostenere l'accesso agli incentivi all'occupazione del Piano di Azione a quelle imprese calabresi, la stragrande maggioranza, che subiscono dal sistema bancario il cosiddetto 'razionamento del credito'. In altri termini - si fa rilevare - quelle imprese che non hanno garanzie reali da offrire alle banche per ottenere prestiti e fideiussioni. E' utile ricordare, a tal fine, uno studio comparato dell'OCSE sul finanziamento delle PMI che conferma come, in quasi tutti i Paesi dell'Unione Europea, la crescita degli strumenti di garanzia e, tra questi i Fondi di Garanzia, ha rappresentato lo strumento privilegiato per attenuare le tensioni generate dalla crisi. E' per questo motivo - si evidenzia - che i Fondi di Garanzia sono strumenti consolidati ed efficaci di attuazione delle politiche e di sostegno delle PMI e sono finanziati con i Fondi strutturali. Quindi, - affermano gli assessori - nessun irregolare utilizzo di fondi sarebbe stato commesso dalla Regione Calabria per avere erogato aiuti all'occupazione anche a quelle imprese, collocate in posizione utile nelle graduatorie di merito ed in regola con tutti i requisiti di legge, che hanno dovuto accedere al Fondo di Garanzia a causa del 'razionamento del credito', al quale sono state sottoposte dal sistema finanziario (bancario ed assicurativo)".
Ne tantomeno, secondo gli interessati, "è condivisibile la tesi che esiste una diretta e piena correlazione tra i fallimenti dei progetti di inserimento lavorativo e le imprese oggetto del 'razionamento del credito' che hanno utilizzato il Fondo di Garanzia. Solo una analisi ed una valutazione finale dei risultati - si sottolinea - potrà eventualmente dimostrare una tale correlazione. Inoltre, non vi è stata alcuna violazione delle norme di contabilità per non aver mantenuto a bilancio le economie relative al Fondo di Garanzia in quanto l'intero ammontare del Fondo di Garanzia è stato impegnato, per l'intera durata, in fase di costituzione dello stesso. Lo stesso Gip, nel provvedimento di sequestro del fondo, inoltre, - è scritto - specifica come sia tutto da verificare il profilo del dolo in quanto trattasi di un organo collegiale. Chiaramente, l'avviso di garanzia è un atto dovuto che nasce dal provvedimento di sequestro del Fondo di Garanzia. Assicuriamo che sarà fornito alla Magistratura - è infine scritto - ogni elemento necessario alle indagini, in spirito di collaborazione ma nella considerazione che ogni azione della Giunta regionale è stata improntata ad assoluta correttezza e con la finalita' esclusiva di sostenere le imprese in un momento di grave crisi, con le stesse prassi utilizzate da tutte le Regioni d'Europa". (AGI)