Sequestro area con eternit della Capitaneria di porto di Vibo
Nella mattinata di ieri, una radiomobile del Nucleo Operativo Difesa Mare della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, ha sequestrato una vasta discarica abusiva di eternit. I militari erano impegnati in una attività di monitoraggio ambientale nel Comune di Nocera Terinese, con particolare riguardo all’alveo del Fiume Savuto, per individuare eventuali scarichi abusivi, ed hanno notato sul margine sinistro del fiume, la presenza di eternit abbandonate ed ammassate in un’area di circa 700 mq. di demanio fluviale.
Immediato l’intervento dei militari della Guardia Costiera che, indossati i dispositivi di protezione hanno provveduto a quantificare 35 lastre di eternit di grandi dimensioni ammassate e varie sfibri di amianto cosparse nell’area interessata dalla discarica abusiva.
Ravvisati i reati di abbandono incontrollato di rifiuti speciali pericolosi, smaltimento illecito di lastre ondulate di eternit, nonché il reato di gettare o versare, in un luogo pubblico o privato ma di comune o di altrui uso, cose atte ad offendere o imbrattare o molestare persone, i guardacoste hanno avvisato telefonicamente il Pubblico Ministero di Turno della Procura di Lamezia Terme, Marta Agostini che ha condiviso la necessità di sottoporre a sequestro preventivo l’area, che è stata così delimitata col nastro bicolore e con cartelli monitori. La custodia dell’area è stata affidata al Sindaco del Comune di Nocera Terinese, mentre sono state parallelamente avviate le indagini di polizia giudiziaria per individuare i responsabili dell’illecito ambientale.
“Continueranno - si legge nella nota stampa della Guardia Costiera di Vibo, il cui Comando è stato assunto nello scorso mese di Settembre dal C.F. (CP) Antonio Lo Giudice - senza sosta le attività di monitoraggio ambientale dei Comuni ricadenti nel Compartimento Marittimo, con la speranza che le attività di bonifica della zona appena sequestrata possano essere avviate a breve, così da evitare sia la dispersione nell’aria delle polveri di eternit, che l’eventuale dispersione in mare, a seguito di possibili aumenti di portata del Fiume Savuto, le cui acque distano appena 10/15 metri dall’area sequestrata, in considerazione altresì del fatto che la foce dello stesso dista appena 900 metri”.