Garante dell’infanzia: riunito tavolo istituzionale sulla sanità
Si è tenuto questa mattina il tavolo istituzionale sui livelli essenziali d’assistenza sociosanitaria e i necessari processi d’integrazione socio sanitaria a tutela del diritto alla salute dei minori. L’incontro è stato convocato dal Garante dell’Infanzia della Regione Calabria, Marilina Intrieri, su richiesta dei presidenti dei Tribunali per i minorenni di Catanzaro e Reggio Calabria, Luciano Trovato e Roberto Di Bella, d’intesa con il Commissario regionale alla salute, Luciano Pezzi.
Presente al tavolo il direttore generale alla salute della Regione, Bruno Zito, assente ingiustificato il direttore generale regionale f.f. alle politiche sociali, Vincenzo Caserta.
I temi urgenti affrontati, e ancora irrisolti, con grave lesione dei diritti minorili, già segnalati dal Garante, sono stati la mancata attivazione di un reparto di neuropsichiatria infantile e di una struttura a valenza sanitaria per minori in disagio psicologico, l’illegittima richiesta di pagamento del ticket ai minori allontanati o lontani dalla famiglia d’origine (MSNA), le prestazioni sanitarie obbligatorie da parte dell’ASP di Crotone cui hanno diritto i profughi, ospiti del CARA di Isola Capo Rizzuto, nonché il controllo per la salute pubblica.
“È stato un incontro molto importante – ha riferito l’on. Intrieri – e auspichiamo risposte immediate da parte del Commissario alla sanità della Regione Calabria. Siamo certi che le risposte perverranno almeno per l’apertura del reparto di neuropsichiatria infantile per acuzie e per la struttura a valenza sanitaria per minori in disagio familiare e socio ambientale”.
L’assenza ingiustificata del direttore generale f.f. delle politiche sociali della regione, Vincenzo Caserta, è stata stigmatizzata dai partecipanti al tavolo.
“In Calabria succede anche questo: l’assenza ingiustificata di un rappresentante del dipartimento regionale politiche sociali ad un tavolo istituzionale con le Autorità competenti, che non ha consentito di esaminare correttamente i gravi ritardi sui livelli essenziali di assistenza e i processi di integrazione tra servizi sanitari e sociali, necessari ad assicurare l’effettività di diritti fondamentali costituzionalmente garantiti”.