Giorno dell’unità nazionale, Castrovillari ricorda la grande guerra
Nel segno della storia. Nuovo appuntamento nel capoluogo del Pollino dedicato all’importante centenario della Prima Guerra Mondiale (1914-1918). L’associazione culturale Mystica Calabria, con il patrocinio del Comune di Castrovillari, e grazie alla disponibilità del Commissario straordinario, Massimo Mariani, ha organizzato un’esposizione sulla Grande Guerra e ciò che ha voluto dire per il Paese ed il mondo intero tra i fatti e le emozioni nel loro accadere e che la memoria ha trattenuto.
Il percorso, fruibile sino al 30 gennaio 2015, è allestito nella Sala museale del Castello Aragonese e sarà illustrato martedì 4 novembre, in occasione della 96^ricorrenza del Quattro Novembre ,Giorno dell’Unità Nazionale, a partire dalle ore 17, nella sala 8 del Protoconvento Francescano, alla presenza di autorità civili e militari e con la partecipazione dei rappresentanti delle scuole.
Proprio agli alunni delle secondarie di I e II grado è rivolto l’approfondimento su ciò che fu all’epoca , tra cause ricostruibili, il “volto di una sorpresa” , affinché possano conoscere e capire meglio la storia che studiano.
Curata dall’avvocato castrovillarese Gaetano Maria Bloise, la testimonianza offre una visione della vita in trincea, raccontando vicende, luoghi e i protagonisti: i soldati, e avvalendosi di cimeli, oggetti, fotografie e documenti.
“L’allestimento rispetta criteri temporali e tematici, rendendo testimonianza ad un evento che ha rivestito grande importanza, non solo dal punto di vista storico, per i mutamenti prodotti anche in ambito sociale e culturale, trattandosi del primo conflitto mondiale condotto per terra, per mare e in cielo, con l’impiego di armi mai utilizzate in precedenza- spiegano i curatori- e coinvolgendo anche la popolazione civile.”
Ogni antichità esposta è corredata da descrizioni che ne chiariscono la contestualizzazione e da una scheda, con riproduzione fotografica, in cui si attesta la vicenda storica dell’oggetto o del documento in questione al fine di definirne caratteristiche e peculiarità.
La mostra è arricchita da una sezione dedicata al mondo femminile, tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento (curata da Mena Filpo e Ines Ferrante), costituita da elementi documentali, iconografici, tra oggetti originali e rifacimenti, che, tra Belle èpoque e Liberty, documentano la vita quotidiana e la moda della donna d’allora la quale, oltre ad essere mamma e moglie, doveva, il più delle volte, svolgere mestieri propri degli uomini come il tranviere, il portalettere, il telefonista, l’impiegato, l’elettricista, svolgendo, altresì, attività legate anche alla vita del Fronte e concernenti i rifornimenti, le comunicazioni o l' assistenza sanitaria (vedi le crocerossine).
All’interno espositivo campeggiano anche diverse locandine della grande filmografia dedicata alla prima guerra mondiale a cura di Enzo Bruno, non nuovo a questo tipo di full immersion. Insomma un evento per far memoria di ciò che segnò la vita di più popoli stretti in dissidi e scontri tra potenze su più motivazioni.