Sindaco Reggio: Falcomatà, politica senza le vecchie liturgie
"Sono renziano nel modo in cui bisogna intendere la politica. Una politica che abbandona le vecchie liturgie e che bada molto al pratico, che bada al sodo e per chi amministra questo deve essere, non dico un dogma ma comunque una stella polare". Lo ha detto il neo sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ospite de "L'incontro" su Sky TG24 HD in onda questa sera alle 21.30. "Tra l'altro per noi, per chi fa l'amministratore a Reggio Calabria - ha detto ancora Falcomatà- avere un governo amico che in un certo senso ha il tuo stesso linguaggio, ha il tuo stesso modo di operare, oltre a rendere più facile i rapporti accelera quelli che sono i collegamenti e, ove sia possibile, anche la risoluzione dei problemi. Cosa che è gia' successa nelle ore precedenti con le telefonate che ho avuto sia con il Presidente Renzi, che con il sottosegretario Delrio, che con il ministro Boschi, non solo di rito ma anche pratiche di mettersi subito all'opera".
"Renzi mi ha fatto i complimenti per il risultato e poi ci siamo dati appuntamento al 7 novembre - ha detto il neo sindaco della città dello Stretto - quando lui verrà a Reggio per la terza volta in pochi mesi per rendere operativa quella che viene definita la cabina di regia per la Calabria e per Reggio Calabria". (AGI)
h 18:53 | "La mia posizione sullo Stretto è che non serve un ponte per unire le due sponde. Le nostre città sono unite dal mare, sono unite da una storia comune che ha purtroppo anche dei risvolti tragici, non dimentichiamo il terremoto del 1908. Quello che può continuare a unire queste due città è un ritorno al dialogo. Intendere determinati progetti e servizi in modo unitario e comune. Sono molto convinto che rendere finalmente lo Stretto patrimonio dell'umanità' possa, in termini di risonanza mondiale, in termini di pubblicità, essere molto più importante di qualsiasi infrastruttura". Ha dichiarato Giuseppe Falcomatà.
"La 'ndrangheta è il problema numero uno, però con una certa leggerezza diciamo che se il comune fa quello che deve fare, afferma le regole e si confà a criteri di evidenza pubblica, in quella che è la gestione dei servizi degli appalti, allora il problema diventa meno difficile e meno insormontabile". Afferma ancora il neo Sindaco.
"Nel nostro programma è prevista l'adozione della Carta di Pisa, che vincola l'amministrazione comunale, la giunta e il sindaco, a improntare la propria amministrazione su profili di trasparenza, di legalità e di comportamenti etici e questa è una cosa importante per un comune che viene sciolto per mafia" ha aggiunto. "Questo significa essere trasparenti al 100% e rendicontare tutto cio' che avviene all'interno del comune non soltanto con una semplice operazione aritmetica ma per dar conto ai cittadini che ti hanno dato fiducia di tutto quello che avviene all'interno della macchina amministrativa politica e burocratica" ha concluso Falcomatà. (AGI)