Francesco Anoldo (MRI) presenta istanza al Prefetto
Non ci siamo ancora ripresi dalle fatiche della campagna elettorale che già ci troviamo a dover fare i conti con il post spoglio: stanno infatti emergendo numerose incongruenze riscontrate dalla Commissione Elettorale dovute principalmente all’inesattezza e dall'incompletezza dei verbali redatti dal personale preposto.
Nonostante l’impareggiabile lavoro della squadra capitanata dal dottor Campagna, le suddette irregolarità, faranno slittare la proclamazione dei 32 nuovi consiglieri comunali.
In aggiunta alle incongruenze si evidenzia la mancanza di trasparenza negli stessi verbali, un'anomalia di non poco conto, per la quale non risulta in alcun modo il dato della consistenza e/o presenza, delle possibili preferenze di genere che, come è noto, tendono ad innalzare il numero di preferenze dei candidati lasciando inalterato il numero dei voti di lista.
Tale dato è obbligatorio in quanto, considerati i risultati già pubblicati, non è possibile effettuare alcun riscontro oggettivo tra i voti di lista e il numero di preferenze di ogni singolo candidato.
E' in tal senso che si intende inoltrare una richiesta di immediata eseguibilità al fine di garantire la più assoluta trasparenza dei risultati elettorali conseguiti.
Tale istanza sarà inoltrata oltre che al Presidente della Commissione Elettorale anche alla Procura della Repubblica ed al Prefetto di Reggio Calabria con l’unico obiettivo di far monitorare la regolarità nelle procedure di controllo e verifica.
“La mia non vuol essere una denuncia - dichiara Francesco Anoldo Scafaria del Movimento Reggini Indignati - ma semplicemente una dovuta presa di posizione in merito alla corretta visione dei risultati ottenuti, al fine di prender coscienza, in modo trasparente e oggettivo, dei dati esatti espressi nei verbali elettorali.
Le risultanze dei verbali non danno in alcun modo, ad esempio, la possibilità di costatare la presenza di possibili “preferenze di genere”: se infatti un elettore ha deciso di votare una “coppia di candidati”, il voto di lista è semplicemente uno, mentre le preferenze sono due.
A tal proposito - continua Anoldo Scafaria - come è possibile capire se in una sezione il numero di preferenze è maggiore o uguale ai voti di lista se non si conoscono le preferenze di genere?
Questo dato “mancante” potrebbe attestare l’assenza di voti o meno ad una lista che, in una lettura generale dei dati già pubblicati, potrebbe determinare, in alcuni casi, anche la conquista di un seggio di una lista o di un candidato rispetto ad un altro.
E' in tal senso - conclude - che provvediamo ad anticipare la nostra intenzione di agire per le vie ufficiali nelle sedi competenti al fine di garantire la dovuta trasparenza”.