Pagliacci, Pagliacci vestite la giubba blucerchiata? Sampdoria a Crotone senza fair play

27 novembre 2016, 16:52 Trasferta Libera

Vito Barresi | Trasferta Libera


“Vesti la giubba, e la faccia infarina. La gente paga, e rider vuole qua. E se Arlecchin t'invola Colombina, ridi, Pagliaccio, e ognun applaudirà!” Intonato all’unisono da un vero e proprio coro magno greco di ultras pitagorici, i tifosi crotonesi suggellano come all’Opera, con grandi proteste dal loggione, il goal del blucerchiato Bruno Fernadez, che sigilla il pareggio con un Crotone fin lì rimasto meritatamente in vantaggio. Palla fuori per affrettare il cambio tra Mesbah e Martella. Sfera non restituita dai lanternini che intonano alla Jannacci una canzone d’amore e sdegno per Pedro Pereira, rapido a scagliare la palla verso il suo compagno, pronto a colpire diritto in porta. Tutto accade al 26' del secondo tempo, con un assist di Quagliarella, un pallone satellitare, che atterra su Bruno Fernandes che come Lauzi se la canta e mette alle spalle di Cordaz la nota giusta. Così fan tutti... avrebbe detto Mozart? Non tanto...


Ma le musiche per il vero erano state aperte e spalancate sulla porta degli ospiti da Falcinelli al 43°, dopo che Rosi su punizione aveva intravisto Palladino, appostato sul secondo palo, che in attacco è rintuzzato dal portiere Puggioni. Pugni, calci e respinta preda di Falcinelli che con lucida determinazione d'armonioso istinto stende il portiere nell'angolino basso.

Partita di intensa fibra nervosa, simbolica e concettuale per le sorti del Crotone, che gioca in casa praticamente la prima autentica gara senza più sudditanze né altri freni psicologici. Primo tempo di gioco tutto sommato grigio, anche se sul campo si è visto persino il sole che ha illuminato un Crotone finalmente realistico, capace di mettere a frutto la parziale maturità di matricola. E che mostra un notevole avanzamento di livello tecnico, atletico e di personalità contro una Sampdoria dura, tenace, pronta a cogliere l’implacabile momento della palla sfuggente, che come al solito ci scappa nella seconda metà del confronto.

Il team di Nicola, il piemontese che non si siede mai, calpestando per 90 minuti ogni angolo del suo rettangolo tratteggiato, davanti al pubblico pitagorico, ha comunque recuperato vanto, orgoglio e autorevolezza in una partita molto tesa, tutta giocata sulle misure corte, solcando i percorsi in tratti abbreviatissimi, mai sminuzzati, integrali e coerenti. Meritava di più ma il calcio come sappiamo non è mai un’astratta partita di poker.

A parte Falcinelli che segna il goal, la vera novità della partita è un sorprendente Alessandro Rosi.

Il terzino romano ha macinato metri a tutto campo senza mai perdere la visione del gioco e la visibilità degli altri, ed è tra quelli che sono più consapevoli dell’importanza del match. Ha spinto a fondo riuscendo a collegare e ricucire, fino a dare per la prima volta struttura vera all'impianto di Nicola, quasi in forma di regista all’olandese, molto arretrato.

Crotone adesso veramente in corsa per la salvezza con un pareggio comunque utile che lo schioda dall’ultimo posto in classifica. Ma non la città dei rossoblu che proprio questa domenica, secondo il report annuale di ItaliaOggi-Università La Sapienza sulla qualità della vita resta ancora il fanalino di coda del Paese.