Mentre ci apprestiamo a scoprire i “nuovi” progetti sull’Antica Kroton, c’è il grave precedente di un’area archeologica che non siamo ancora riusciti a valorizzare, nonostante l’imponente somma di denaro speso, attualmente, a vuoto.
di Francesco Placco
Quante cose si potrebbero fare in un edifico pubblico grande complessivamente circa 1400 metri quadrati, con disponibilità di vaste aree aperte, nonché di vista mare e affaccio diretto su resti archeologici millenari?
Sono certo che in questo momento avrete mille idee per la testa: un luogo del genere potrebbe rappresentare un unicum, punta d’eccellenza invidiata ed impossibile da copiare.
Eppure, da queste parti anche una chance del genere viene abbandonata a sé stessa. Parliamo della Villa Berlingeri a Capo Colonna, il grosso palazzone adiacente alla Torre Nao, recentemente ripreso per via della nota presenza di amianto abbandonato al suo interno (LEGGI).
Dall’acquisto della Provincia
ai progetti caduti nel vuoto
Un edificio storico e conteso sin dallo scorso secolo, che oggi è di proprietà della Provincia di Crotone. A tutti gli effetti è un edificio pubblico in completo stato di degrado e di abbandono, nel pieno di quell’area archeologica che tutti vorremmo come volano turistico (e perché no, economico) della nostra città.
L’imponente palazzo entrò a far parte della lunga lista degli immobili appartenenti alla provincia pitagorica (QUI) nel 2008, quando venne acquistato - tramite Delibera di Consiglio Provinciale N. 8 del 10/03/2008 (QUI) - per due milioni e duecentoquaranta mila euro.
Una cifra importante, ma considerato l’acquisto, la sua posizione e le innumerevoli destinazioni d’uso possibili, avrebbe potuto rappresentare un buon investimento.
La prima ristrutturazione - poco meno di 200 mila euro - venne annunciata nel 2011 (LEGGI) e si rese necessaria per delle operazioni di messa in sicurezza dell’edificio.
Nel 2013 venne annunciato l’intervento di restauro e recupero, per una spesa preventivata di un milione e mezzo (LEGGI) da attingere dai PON-FESR 2007/2013. I lavori avrebbero dovuto interessare tutti gli elementi decorativi originali, in modo da ripristinarli e valorizzarli, ma anche il rifacimento dei solai e degli intonaci esterni. Ma di quel milione e mezzo arrivarono solo 400 mila euro, ed il progetto di recupero si arenò.
Tre milioni di euro
spesi per un gioiello
cadente e abbandonato
L’idea iniziale era quella di recuperare lo stabile per adibirlo a sede definitiva del Museo di Arte Contemporanea (MACK). Una scelta valida, vista la spettacolare e caleidoscopica cornice paesaggistica. Ma persi i fondi l’edificio venne dimenticato, anche perché nessuno pareva intenzionato a mettere mano al portafoglio.
Accantonata l’idea del museo, solo lo scorso anno venne promossa l’opzione dell’istituzione dell’Archivio di Stato (LEGGI). Sembrava tutto già pronto, come se mancassero solo i dettagli da definire. Ma dopo i proclami iniziali, anche questa idea venne bocciata: non solo il palazzo era (ed è) fatiscente, ma l’area indicata venne ritenuta “poco funzionale” ad un archivio statale.
Dopo una spesa complessiva di poco meno di tre milioni di euro, Villa Berlingeri è ancora un palazzo cadente ed abbandonato. Oggi appare come un ibrido, incompleto nel bel mezzo di un’area archeologica, inutile ed inutilizzabile, privo di prospettive. Nessuna nuova idea, nessuna proposta, nessun finanziamento. Detto in altri termini: nessun interesse.
Un vero e proprio paradosso, in una città che si appresta a scoprire i “nuovi” progetti per la valorizzazione archeologica urbana con l’ennesima presentazione dell’Antica Kroton (LEGGI). Ma questa è un’altra storia.