Emblematica, purtroppo, la condizione del sottopasso nella zona nord della città, completamente ostruito da rifiuti che sono aumentati nel corso dei mesi. Nessuno pulisce, nessuno controlla, e la zona è diventata una vera e propria discarica dove è possibile trovare di tutto.
di Francesco Placco
L’accesso ad una strada pubblica nel territorio del Comune di Crotone è completamente ostruito da cumuli di rifiuti di ogni tipo. Una situazione che va avanti da diversi mesi e che porta in seno un paradosso emblematico: il tratto bloccato dai rifiuti si chiama infatti Via Percorso Natura.
Ci troviamo nella zona nord, a Gabella, e parliamo di uno dei numerosi sottopassaggi nati dalla realizzazione del “nuovo” tratto di SS 106. Sottopassi utilizzati da tempo come vere e proprie discariche abusive, tanto che si è tentato di intervenire in diversi modi, finanche piazzando telecamere che venivano puntualmente rimosse (e mai riparate) (QUI).
La condizione particolare della zona nord era già stata ribadita dalla stessa Akrea (QUI), che proprio pochi giorni fa è tornata sull’argomento a causa di una testa di pesce spada (QUI). Tra Margherita e Gabella si sono anche verificate le peggiori situazioni in termini di “emergenza rifiuti”, che portarono all’esasperazione i residenti.
Sarà anche vero che “il pesce puzza dalla testa”, ma in questo caso sarebbe fin troppo facile addossare le responsabilità ad Akrea o al Comune di Crotone, rispettivamente colpevoli non solo della mancanza di pulizia e di controllo, ma anche di programmazione e cooperazione in casi particolari come questi.
Tra i rifiuti abbandonati potrete notare inerti - il cui abbandono genera un lungo dibattito solo se vengono sversati in pieno centro (LEGGI) - e oggetti vari, ma sono presenti anche numerose lastre di amianto. Una situazione delicata, che necessita di interventi urgenti puntualmente procrastinati.
Le colpe non sono da ricercarsi solo nei soliti capri espiatori. Le colpe sono anche nostre, o per lo meno di chi continua, imperterrito, ad abbandonare rifiuti di ogni tipo tanto sulla SS106 tanto nella zona industriale (LEGGI).
Un atteggiamento duro a morire, che si ripresenta anche in quartieri più centrali (LEGGI) e danneggia tutti, senza esclusioni. Una situazione senza un’apparente via d’uscita, che da una parte vede l’inciviltà genetica di molti e dall’altra l’incapacità programmatica e d’intervento.
Un impasse al quale si potrebbe ovviare anche con dei numeri di pronto intervento, in attesa che la sezione sul sito di Akrea (QUI) sia finalmente ultimata, o quanto meno con delle linee guida per le segnalazione di rifiuti pericolosi. Linee guida promesse, anche queste, in campagna elettorale, e delle quali ancora oggi non si trova traccia.