Sovrintendenza a Crotone o a Catanzaro? La guerra dei “ruderi” a colpi di “copia-incolla”

24 gennaio 2020, 13:23 Sr l'impertinente

“Beata è la guerra, chi la fa e chi la decanta, ma più beata ancora è la guerra quando è santa” (Rino Gaetano). È riscoppiato il conflitto tra Crotone e Catanzaro: un’ostilità che, in realtà, seppur latente c’è sempre stata ma che, come nel caso di specie e come direbbero degli avvocati, è riesploso sulla sede della nuova Soprintendenza.


di Sr* l'impertinente

Come se non bastasse la rivalità calcistica tra le due città (di cui i social son pieni di sfottò) adesso la rivalità si è accesa anche nel contendersi il luogo della struttura, con toni tra l’altro assai simili a quelli “pallonari”.

Tutto nasce dalla recente riorganizzazione disposta dal Mibac che ha previsto, per la Calabria, l’istituzione di una nuova Soprintendenza per le province di Catanzaro e Crotone (prima accorpate a Cosenza) con uffici previsti nel capoluogo pitagorico.


“Clemenceau aveva detto:

«La guerra è una cosa troppo seria

perché si possa lasciarla ai generali».

L'esperienza dimostrò che era

una cosa troppo seria anche

per lasciarla gli uomini politici”.

(A. J. P. Taylor)


Una decisione che - a voler esser buoni - non è stata gradita da Catanzaro che con i suoi rappresentanti istituzionali ma non solo sulla scelta ministeriale ha contrapposto un’autentica levata di scudi.

Vestiti i panni di un novello combattente Crotoniate, il presidente degli ingegneri Antonio Grilletta si è lanciato con una nota datata 18 gennaio (ma inviata il 20) in difesa della città, ribadendo la giustezza della scelta di farne qui la sede (QUI).

Ad aggiungere un po’ più di pepe, poi, il fatto che Grilletta se la sia presa con il suo omologo catanzarese, Gery Cuffaro, che ne ha ovviamente rivendicato il “domicilio” nel capoluogo di regione.


“La guerra è ciò che accade

quando il linguaggio fallisce”.

(Margaret Atwood)


Grilletta ha bacchettato il collega, sottolineando che “non esiste alcuna sede della Soprintendenza da trasferire da Catanzaro a Crotone, ma si tratta di una sede di nuova istituzione”.

Ed, ancora, puntualizzando come “l’ubicazione delle sedi delle soprintendenze non è connessa, come si tenta di affermare, con l’importanza della territorialità politico-amministrativa, ma esclusivamente con la mole e la rilevanza dei beni storico-culturali presenti in un determinato ambito geografico”.

Il presidente degli ingegneri pitagorici - sempre nella nota trasmessa alla stampa - ha poi evidenziato che la vicenda “deve essere sfrondata da inutili argomentazioni vetero-campanilistiche ed affrontata solo con dati oggettivi”.


“E tu, tu la chiami guerra.

E non sai che cos’è”.

(Fabrizio De André)


Per portare acqua alla città di Pitagora, Grilletta ha pure sottolineato come quest’ultima sia “destinataria dei consistenti finanziamenti relativi al progetto Antica Kroton” e che questo “di essere seguito con la costante presenza del Mibac”.

A suo dire, dunque, essere sede di una Soprintendenza sarebbe da considerare come un giusto riconoscimento alla storia della città di Crotone se non anche una rivalsa per un territorio che, di solito, è ricordato solo quando si tratti di ubicarci discariche o trattare rifiuti.

Si è augurato, infine, che “tutte le componenti sociali e politiche della provincia restino vigili su questa vicenda” ma a tal proposito qualcuno un po’ smaliziato potrebbe certamente far notare a Grilletta che altrettanta attenzione dal suo di Ordine, in questi anni, non si sia registrata su temi simili. Ma questa è tutt’altra storia.


“La tragedia della guerra

è che usa i migliori uomini

per farne i peggiori”.

(Henry Fosdick)


Ad un giornalista sgamato e con un po’ di esperienza alle spalle, le parole del presidente Grilletta, seppur condivisibili in alcuni tratti, hanno fatto drizzare le antenne del già letto.

Facendo un giro su Facebook - che sembra essere diventato fonte per eccellenza a cui abbeverarsi per chi abbia sete di news - il mistero è presto svelato, considerato che simili frasi e concetti siano già stati pubblicati su un “profilo”, il precedente 17 di gennaio, ma non in quello del numero uno degli ingegneri crotonesi né tantomeno dell’ordine d’appartenenza, quando invece di ben altro personaggio politico.


“La guerra non è che

la continuazione della politica

con altri mezzi”.

(Karl von Clausewitz)


Parliamo nella fattispecie della senatrice del Movimento 5 Stelle Margherita Corredo, tra l’altro competenze in materia svolgendo la professione di archeologa ed essendosi interessata al tema.

Proprio lei, e come dicevamo il 17 gennaio, ha reso pubblico un post, alle 19:27, dal titolo “Guerre tra poveri” e nel quale ha affrontato lo stesso argomento della nota di Grilletta, precisandone alcuni aspetti.

A suo dire questa polemica sarebbe sorta apposta per far litigare crotonesi e catanzaresi “millantando che la ‘nuova’ Soprintendenza di Catanzaro e Crotone comporterà, avendo sede a Crotone, la chiusura dell’ufficio di Catanzaro” e puntualizzando che questo sarebbeNiente di più falso”.


“Non si dicono mai tante bugie

quante se ne dicono prima delle elezioni,

durante una guerra e dopo la caccia”.

(Otto von Bismarck)


Sulle pretese del capoluogo di regione, ha precisa anche che “c’è una differenza sostanziale, però, tra i due capoluoghi del Centro Calabria: Catanzaro è sede di un piccolo ufficio che era ed è e sarà niente più che un punto di appoggio per il funzionario responsabile del territorio. Crotone, invece, un importante ufficio del MiBAC ce l’ha dai primi anni ‘70, allocato prima nel Museo Nazionale e poi in Palazzo Morelli, quindi nel Castello e oggi nella ex Scuola Principe di Piemonte, con oltre 30 dipendenti, ai bei tempi”.

Motivazioni, queste, che non hanno convinto il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che proprio sulla sede in questione ha chiesto un apposito incontro con il ministro Dario Franceschini.


“Quando viene dichiarata una guerra,

la prima vittima è la Verità”.

(Arthur Ponsonby)


Per la senatrice-archeologa, poi, “siccome Catanzaro è fondazione medievale mentre Crotone ha 3000 anni di storia, se la matematica non è un’opinione, la città pitagorica (non a caso definita tale) è il cuore di un distretto culturale”.

E, giusto per metterle qualche altro punto sulle “i”, ha ricordato come il sito crotonese sia più ricco di testimonianze antropiche rispetto a Catanzaro, se ci riferiamo all’Antichità, molte delle quali di importanza mondiale” e pertanto che “le sue necessità di tutela sono perciò infinitamente superiori a quelle di un territorio anch’esso importante ma non altrettanto ricco e dove, non a caso, l’abitato classico di più remota fondazione (colonia di Crotone, secondo alcune fonti) è quella Skylletion”.


“Gli uomini sono in guerra tra loro,

perché ogni uomo

è in guerra con se stesso”.

(Francis Meehan)


Come dire: politicamente Crotone potrà essere anche colonizzata dai catanzaresi (come si vede anche dalle imminenti elezioni regionali) ma archeologicamente parlando è stato il contrario e, dunque, non si possono accampare pretese!

La Corrado aggiunge infatti che “non si è sede di Soprintendenza in quanto capoluogo di provincia o di regione ma, primariamente, in base alla quantità di beni culturali presenti in quel territorio e bisognosi di tutela”.

Di diverso parere, però, è Aldo Ventrici, presidente dell’Osservatorio per il Decoro urbano di Catanzaro, secondo cui tutti i parametri indicati dal ministro Franceschini sarebbero a favore della città capoluogo (QUI).


“La guerra non restaura diritti,

ridefinisce poteri”. (Hannah Arendt)


Ma mentre Crotone e Catanzaro tornano a bisticciarsi, come al solito a godere sono altri: Cosenza cioè che si è liberata della competenza sulle altre due provincia e potrà gestire al meglio le sue cose.

Un aspetto, questo, evidenziato dalla stessa Corrado, che sostiene come l’autonomia della Soprintendenza Abapdi Catanzaro e Crotone da quella di Cosenza” non sarebbe “una buona notizia né per Catanzaro né per Crotone”.

A suo dire, infatti, “significa solo che questa parte di Calabria conterà ancora meno agli occhi dei dirigenti romani”, aggiungendo che “finché litighiamo fra noi, non chiederemo conto al Ministero delle devastazioni del paesaggio calabrese”.


“Riesco a immaginare un mondo

senza la guerra, senza l’odio.

E noi che lo attacchiamo proprio

perché non se lo aspettano”.

(Jack Handley)


Come accennavamo prima, tra le ragioni dell’avere una sede della Soprintendenza a Crotone, anche il fatto che quest’ultima sia destinataria dei finanziamenti della “Antica Kroton”, un progetto importante che avrà la necessiterà di essere seguito con una costante presenza del Ministero competente.

E c’è da crederci soprattutto alla luce di com’è andato a finire lo stesso progetto, passato dall’annuncio di un’imminente apertura di cantieri all’attuale stato d’oblio, con i soldi finora spesi (e tanti) proprio e solo in annunci.

Se a ciò ci si aggiungesse, poi, come il biglietto da visita di Crotone - ovvero il maestoso castello di Carlo V - sia chiuso e da ben due anni, proprio su segnalazione di pericolo da parte della senatrice Corrado, ci pare proprio che la presenza del Mibac si renda ancor più necessaria.


“Se i miei soldati

cominciassero a pensare,

nessuno rimarrebbe

nelle mie file”.

(Federico II, Re di Prussia)


In realtà Crotone con l’archeologia e i beni culturali (immensi) non è che nel tempo abbia goduto di molte soddisfazioni, anzi! Basti pensare a ciò che è accaduto con lo stadio Ezio Scida (tra l’altro una “partita” non ancora chiusa) o col già citato castello di Carlo V.

E c’è già chi si chiede: ma se finora, con sede nella lontana Cosenza ci sono stati tutti questi problemi, se dovesse essercene una in città cosa potrebbe accadere? Ai posteri o, meglio, agli archeologici l’ardua sentenza.

*Simbolo dello Stronzio