Jole Santelli e il dispetto di San Valentino. La bella Governatrice fa lo ’sbianco’ al Presidente Conte?

14 febbraio 2020, 22:00 Politica.24

Assente giustificata o rimandata indietro con richiesta di essere accompagnata dai genitori? Domande che pure qualcuno dei sempre ben informati, sempre altolocati giornalisti accreditati al seguito, avrebbe comunque potuto porre con schiettezza e semplicità al Presidente del Consiglio Conte, chiedendogli di spiegare ai calabresi per quale motivo non era presente la neo Governatrice Jole Santelli alla presentazione del suo “novissimo” master plan fantastico e avveniristico, il Piano per il Sus (QUI) che porta nella gerla del porto in crisi di Gioia Tauro, tra container a prova di corona virus cinese, tante offerte e opportunità per la Regione Calabria?


di Vito Barresi

Eppure l’occasione dell’incontro con il Capo del Governo, per la sempre fresca Presidente della Giunta Regionale, sostanzialmente in carica per volontà dell’esiguo “popolo di gentiluomini e clienti” che va alle urne e la elegge sebbene senza il quorum minimo della maggioranza reale (QUI), quanto formalmente ancora non ufficialmente insediata, si poteva almeno dire ghiotta, ci sono dei momenti, proprio quelli da non perdere, le cerimonie assolute, quelle da segnare sull’agenda degli incontri con un evidenziatore giallo da non mancare.

Invece, a meno che non si voglia raccogliere la motivazione dei diretti interessati, l’assenza di Jole Santelli al fianco del Presidente Conte, qualcuno porrebbe anche leggerla come un vero e proprio dispetto di San Valentino.

Vuoi per etichetta, vuoi per galateo, vuoi per fair play, vuoi per codice di comportamento, vuoi per galanteria verso le fascinose presenze femminili, vuoi per protocollo istituzionale, sta di fatto che la bella governatrice della Regione Calabria, avvocato Jole Santelli, non solo non è andata all’incontro con Conte ma non ha fatto neanche aleggiare la sua ombra di vigilante attenzione verso una manifestazione che, tra gli altri, annoverava anche due ministri di una certa caratura dicasteriale.

Se ne dovrebbe, viceversa, fare una attenta lettura politica di questa evidente mancanza di sinergia tra Stato e Regione, che fino ad adesso non è stata affatto giustificata da nessun comunicato della Santelli.

Per cui se quei grandi giornalistoni a contratto di lavoro nazionale dei miei “altolocatissimi” colleghi la domanda non l’hanno fatta a voce, ora tocca a me scriverla online, più semplicemente e con umile intonazione: ma se a chi toccava invitare la Governatrice è il Presidente del Consiglio, la stessa per dovere d’ufficio non era tenuta, in quanto in capo al potere esecutivo della Regione Calabria, in ogni caso avrebbe dovuto a prescindere, farsi trovare attiva e presente, anche con l’esiguo apparato di servizio all’istante a sua disposizione?

Certo avrebbero potuto darsi un bacio a Pizzo, oppure magari decidere di incontrarsi a Tropea, dove meno di poche settimane fa, ancora “in pectore”, la bella Governatrice aveva avuto la benedizione augurale di un maschio alfa del rango di Silvio Berlusconi, uomo che certo in fatto di battute non ha ancora perso la buona abitudine di imitare i saluti del bene amato Greggio (QUI).

L’appuntamento di S. Valentino non c’è stato. Per cui c’è da chiedersi se è stato uno sbianco, da parte di quale dei due protagonisti?

Rendez-vous non avvenuto, “Houston abbiamo un problema”, nonostante il presidente Conte, vestito come un fidanzatino di Peynet, sulla propria pagina social, in viaggio verso la Calabria per presentare il Piano Sud 2030, cantava un inno alla ricorrenza del tipo:

“oggi è il giorno in cui si celebra l'amore. Io amo l'Italia, io amo il suo Sud. In pochi hanno cantato questo sentimento come Rino Gaetano, che aveva origini calabresi. Nel Piano ci sono investimenti, infrastrutture, nuove opportunità per i giovani, troppo spesso costretti ad abbandonare la loro terra e i loro affetti. È in Calabria che oggi apriamo il cantiere dell’Italia di domani. Con tutte le persone che hanno idee chiare e forti, e amano il proprio paese. Se riparte il Sud riparte l'Italia”.

Tranne che con la bella Santelli. Che sotto, sotto, a bassa voce, con quel suadente sussurro sei, forse avrebbe detto al grande orecchio del premier pentastellato … “a Giuseppi… io so’ la Jole, io so’ Santelli... ma tu quanno smantelli?