Provincia di Crotone: una partita sul filo di lana tra presunti “complotti” e “giochi di palazzo”

1 marzo 2020, 13:54 Sr l'impertinente

“Abbiamo una vita sola. Nessuno ci offre una seconda occasione. Se ci si lascia sfuggire qualcosa tra le dita, è perduta per sempre. E poi si passa il resto della vita a cercare di ritrovarla”. (Rosamunde Pilcher)


di Sr* l’Impertinente

Per la presidenza della Provincia di Crotone si vota il 2 marzo. Contrordine, forse non si vota più. Sì, si vota. No, non si vota. Sì, è certo. Questo il balletto estenuante a cui ci si è trovati di fronte in quest’ultima settimana.

Mai una elezione (seppur di secondo livello, cioè che interessi solo gli amministratori locali e non i cittadini), quella dell’ente intermedio è stata così incerta non tanto per il risultato quanto per il dubbio che si potesse proprio tenere.

Colpa o merito, a seconda del punto di vista, di un comma del decreto Milleproroghe che per molti, soprattutto per chi non era contento del rinvio, sarebbe stato creato ad arte proprio per Crotone (QUI), unica Provincia chiamata alle urne in questo periodo.


“Procrastinare

è come utilizzare

una carta di credito:

ci si diverte molto

fino a quando

non arriva il conto”.

(Christopher Parker)


Prima dell’approvazione dell’emendamento, che per i bene informati è stato frutto di un parlamentare del centrosinistra, il presidente facente funzioni aveva fatto trapelare l’ipotesi di un rinvio, e non ne sembrava certo scontento.

Il problema, però, era che l’approvazione del benedetto Milleproroghe stava slittando di giorno in giorno arrivando, pericolosamente, vicino al termine ultimo entro il quale doveva essere approvato così da avere effetto sulle elezioni correnti nella Provincia pitagorica.

Alla fine, anche se con un po’ di affanno, ce l’ha fatta: prima alla Camera dei deputati e qualche giorno dopo anche al Senato; è arrivata così l’agognata approvazione e l’ipotesi di rinvio si è fatta più concreta, un obiettivo a portata di mano.


“Rimandare una

cosa semplice

la rende difficile

e rimandarne

una difficile

la rende impossibile”.

(George H. Lorimer)


Non appena annusata questa possibilità di “slittamento”, i sostenitori di uno dei tre candidati alla Presidenza, Francesco Paletta, sindaco di Cirò, con l’appoggio dei partiti del centrodestra, sono insorti gridando al complotto politico da parte del centrosinistra.

Così, una delegazione è andata finanche in Prefettura per ribadire che non ci fossero minimamente le condizioni e gli estremi per il rinvio e che si doveva, quindi, dar spazio alle elezioni già fissate.

Il giorno dopo hanno inscenato anche un sit-in via Mario Nicoletta, lanciando strali contro il presidente facente funzioni, Giuseppe Dell’Aquila, annunciando ricorsi al Tar per chiedere la sospensione della sospensione delle consultazione e perfino denunce penali e dimissioni.


“Puoi rimandare

ma il tempo non lo farà”.

(Benjamin Franklin)


Molte le espressioni - qualcuna irripetibile - rivolte al presidente dell'Aquila. Talmente tante sono state le frecciate a lui rivolte che sembrava di essere in un film western, anche per il clima creatosi, quasi alla “Ok Corral”.

Tra le altre cose, ad esempio, ci si è spinti a sostenere che chi non sappia guidare neanche una bici non possa pretendere di condurre un autobus, alludendo evidentemente alla scarsa esperienza amministrativa del giovane dell'Aquila.

Intanto, però, lo stesso facente funzioni aveva convocato per ieri, forse con eccessivo ottimismo, una conferenza stampa per spiegare la motivazione, incontro clamorosamente disdetto all’ultimo momento.


“La parola “domani”

è stata inventata

per le persone indecise

e per i bambini”.

(Ivan Turgenev)


Altro problema, poi, è che dopo l'approvazione e per essere valido il Milleproroghe necessitasse della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che, anche in questo caso, è tardata ad arrivare.

E non essendo giunta come sperato nella mattinata di sabato, di conseguenza è scattato il rinvio della conferenza stampa, slittata a lunedì nella speranza - così come poi alla fine è avvenuto - che la pubblicazione avvenisse ieri (QUI).

A dire il vero c’è stata anche qui un po’ di apprensione: considerato che sempre sabato fosse l’ultimo giorno disponibile, se il decreto fosse comparso in Gazzetta la domenica non vi sarebbe stati più i tempi tecnici per il rinvio della competizione.


“Domani è spesso

il giorno

più occupato

della settimana”.

(Proverbio spagnolo)


Prendendo al balzo la mancata pubblicazione, i Paletta Boy’s sono così tornati alla carica ed indetto loro una conferenza stampa, ad horas: giusto per tenere occupati i giornalisti che evidentemente non hanno di meglio da fare!

Durante l’incontro il candidato del centro-destra ha così annunciato che si sarebbe sicuramente votato e che loro, lunedì, si sarebbero presentati alle urne per dar corso al voto, visto che nulla ufficialmente fosse stato spostato. Sta di fatto, però, che il seggio non sia stato neanche allestito, sebbene previsto già dai giorni scorsi.


“Io sono lo specialista

del dopo e conosco

tutti i trucchi

per trasformarlo in Mai”.

(Massimo Gramellini)


Ma proprio mentre era in corso la stessa conferenza la pubblicazione del decreto è arrivata eccome: dunque, le elezioni provinciali sono state rinviate di 45 giorni, più altri 90 entro i quali debbano essere bandite le nuove.

Alla vigilia del voto, ovvero oggi, domenica 1 marzo, è arrivato anche il decreto della Provincia che sospende i comizi elettorali, anche se di comizi in questi giorni se ne sono sentiti parecchi (QUI).

Tra le motivazioni inserite nei presupposti del rinvio, anche il parere positivo espresso dalla Presidenza del Consiglio, Affari generali, oltre al già citato comma nel Milleproroghe.


“Il rinvio è

l’assassino

naturale

delle opportunità”.

(Victor Kiam)


Anche in quest'occasione, a meno di 24 ore dalle consultazioni, si sono inanellati tutti i passaggi previsti dalla normativa per spostare l’elezione del presidente: nel caso migliore si voterà a luglio, nella peggiore in autunno.

A questo punto sorge una domanda più che legittima: perché tanto affanno per conquistare la guida di un ente che, negli anni, è stato progressivamente e del tutto privato di potere e, soprattutto, di risorse?

Una prima risposta arriva dallo stesso Paletta, sostenendo ci fossero in ballo tre partite da giocare: quella per i Comuni di Crotone e Cirò Marina e, soprattutto, per la nomina del direttore generale dell’ente.


“È il lavoro che

non inizia mai

quello che richiede

più tempo

per essere

terminato”.

(J.R.R. Tolkien)


Guarda caso le ultime due ragioni riguarderebbero direttamente il facente funzioni dell'Aquila, in corsa alla carica di sindaco di Cirò Marina e che ha voluto e poi ritirato il decreto per la nomina del dirigente generale (da 100 mila euro all’anno) (QUI).

Adesso l’ultima tappa di questa vicenda si spera sia la conferenza stampa indetta da Dell’Aquila per spiegare come si sia arrivati ad un rinvio che tanto ha fatto discutere ma anche come intenda procedere quanto agli attacchi subiti.

Il gruppo che sostiene Paletta, così come i partiti di centrodestra che lo appoggiano, non ci stanno e per i prossimi giorni, già a partire da lunedì, si prevedono sorprese e ulteriori potreste.


“Abbiamo così paura

di essere giudicati

che cerchiamo

ogni scusa

per rimandare”.

(Erica Jong)


Già da domani, probabilmente, manifesteranno infatti ed ancora il loro dissenso, mentre gli altri due candidati, Annibale Parise e Mariagrazia Vittimberga, non hanno profferito in merito alcuna parola, portando acqua al mulino della manovra del centrosinistra.

I sostenitori di Paletta, in questi giorni, non hanno esitato addirittura a sostenere come la loro sia una battaglia soprattutto a difesa della democrazia, violata - a loro dire - da quella che definiscono addirittura come “una congiura”.

A memoria d’uomo non si ricorda un’altra battaglia così cruenta per una poltrona istituzionale. Un accanimento che a qualche malpensante ha fatto sorgere il dubbio possa anche attribuirsi alla reintroduzione dei quasi 5 mila euro al mese di indennità di funzione.


“Se non ci fosse

l’ultimo minuto,

non verrebbe

mai fatto nulla”.

(Rita Mae Brown)


Di tale vicenda, infine, colpisce il fatto di come tutto sia avvenuto proprio sul filo di lana, non nel giro di giorni quanto di ore. Ma alla fine tutte le caselle del puzzle pare si siano incastrate, quasi fosse stato un disegno già preordinato.

In realtà, e sempre in questi giorni, c’era già stato un indizio chiaro che le elezioni non sarebbero andate a buon fine. Bastava vedere la data in cui erano state fissate: alla vigilia del tre marzo.

Una data quest’ultima a cui, nell’immaginario collettivo popolare, viene infatti assegnata una ben precisa connotazione; e proprio per questa coincidenze tutti sono autorizzati ad associarci ogni possibile dietrologia.

In fondo sono pur sempre solo elezioni del ca…po della Provincia di Crotone.

* Simbolo dello Stronzio