La nuova Giunta regionale e i malpancisti crotonesi rimasti a bocca asciutta

19 marzo 2020, 13:31 Sr l'impertinente

“A ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione - e altri sceglieranno per lui” (Paulo Coelho)


di Sr* l'Impertinente

Dopo quasi due mesi la presidente che governa da Roma - almeno per tre giorni alla settimana - ha reso noti i componenti della sua giunta regionale (QUI), con annesse sorprese e qualche certezza.

Una delle certezze - quella che più balza agli occhi - è che Crotone, a differenza di altre consiliature del passato, non ha uno straccio di rappresentante nell’esecutivo regionale.

Eppure, subito dopo il voto, le aspirazioni erano davvero tante, così come i pretendenti ad una poltrona che sembrava spettasse loro o per dedizione o per il numero di voti conquistati.


“Un uomo è fatto di scelte

e delle circostanze.

Nessuno ha potere

sulle circostanze,

ma ognuno ne ha

sulle sue scelte”.

(Eric-Emmanuel Schmitt)


La realtà dei fatti, invece, è che finora a Crotone non è stato dato neanche ciò che sembra spettargli di diritto, ovvero un nuovo scranno in Parlamento, oltre i due che già ha.

Come noto, infatti, la Santelli è attualmente incompatibile, nel senso che deve scegliere tra la poltrona a Germaneto o quella a Roma (su cui ancora e saldamente siede).

Al suo posto in Parlamento dovrebbe subentrare un buon Giannetta che ha già detto urbi et orbi che vorrebbe conservare la poltrona - appena conquistata - in Consiglio Regionale rispetto a quella più precaria, visti i tempi, di Montecitorio.


“Nulla determina

chi diventeremo

come quelle cose

che scegliamo

di ignorare”.

(Sandor McNab)


Se tutti questi eventi - cioè, la rinuncia di Santelli e la conferma di Giannetta a Palazzo Campanella - si dovessero confermare il posto in parlamento sarebbe del Segretario provinciale di Forza Italia Sergio Torromino, che diverrebbe, a tutti gli effetti, il terzo onorevole della città (il quarto se si voglia considerare anche il “titolo” di Flora Sculco), dopo le rappresentanti 5Stelle Margherita Corrado ed Elisabetta Barbuto.

Se ciò dovesse avvenire la speranza è che l’imprenditore possa dare un tangibile segno di presenza per il territorio che non si limiti a qualche seppur copiosa produzione di comunicati.


“Le scelte giuste

vengono dall’esperienza,

e l’esperienza viene

dalle scelte sbagliate”.

(Anonimo)


Tornando alla Giunta regionale, non tutte le scelte della Santelli sono state accettate di buon grado, anche se in realtà a farle pare non sia stata lei quanto i relativi partiti.

Il classico esempio è rappresentato dal vicepresidente dell’esecutivo regionale, a cui sono state affidate anche diverse deleghe, Nino Spirlì, scelto da Matteo Salvini di cui si professa amico.

Un posto, questo, conteso da diversi esponenti locali del partito, sia neo consiglieri che non eletti ma comunque con un buon bagaglio di voti in dote, che alla fine hanno dovuto ingoiare il rospo.


“Ogni giorno, quello che scegli,

quello che pensi e quello che fai

è ciò che diventi”. (Eraclito)


A proposito della Lega, a livello territoriale Giancarlo Cerrelli, nonostante a mezzo stampa abbia espresso la sua soddisfazione, pare aver subìto quello che in gergo viene chiamata come una sorta di legge del contrappasso: lui, fiero e talvolta estremista, rappresentante cattolico contro l’ideologia gender e gli Lgbt, ha visto dal suo Carroccio indicare a vicepresidente un altrettanto fiero rappresentante gay.

Elemento quest’ultimo chiaramente rivendicato dallo stesso Spirlì tanto nel suo curriculum, in cui di autodefinisce tra l’altro come un “omosessuale a tempo perso”; quanto anche nelle sue più note rubriche tenute per la stampa e titolate “Memorie di una vecchia checca”.


“Non ci è permesso

scegliere la cornice

del nostro destino.

Ma ciò che

vi mettiamo dentro

è nostro”.

(Dag Hammarskjold)


Sia chiaro che chi scrive è ben lungi dal giudicare le scelte sessuali di chicchessia e che appartengono alla sfera personale, perciò intoccabili. Ben altro, però, si potrebbe dire quanto alle sue posizioni sui migranti.

Su questo versante, infatti, il neo vicepresidente della Giunta è totalmente allineato alle “idee” del leader Matteo Salvini, che sul tema non passa per essere certamente un moderato.

Ed essendo lo Spirlì anche un autore televisivo, pure per Mediaset, anche questa nomina per i più critici rientrerebbe tra le scelte “spettacolari” che la buona Jole ha già annunciato in precedenza con il capitano “Ultimo” prima e la scienziata Savaglio dopo.


“Noi non scegliamo affatto.

Il nostro destino sceglie.

Ed è saggezza mostrarci

degni della sua scelta,

qualunque essa sia”.

(Romain Rolland)


Tornando a Cerrelli: ci si domanda ora come farà - in presenza di cotanto rappresentante del suo partito - a rilasciare le sue solite esternazioni, finite finanche sulla stampa nazionale e dalle quali, a dire il vero, da un po’ si astiene.

L’omosessualità è un disordine ebbe a dire in passato, e per esempio, lo stesso Cerrelli aggiungendo che “La norma è che agli uomini piacciano le donne ed a una donna piacciano gli uomini. È un disordine (l’omosessualità, ndr) da un punto di vista naturale”.

O ancora quando affermò che Tante persone, omosessuali sia uomini che donne, omosessuali militanti che sono tornati etero, sono venute a dirmi di essere felicissimi e di essere passati per le terapie. Dunque possono funzionare, sì”.


“Scegli sempre il cammino

che sembra il migliore

anche se sembra il più difficile:

l’abitudine lo renderà

presto piacevole”. (Pitagora)


Restando nella Lega si vocifera poi che all’interno ci sia un ambiente piuttosto “effervescente”, anche per taluni esponenti che di voti ne hanno presi un bel po’, anche a Crotone, ma che poi non si son sentiti considerati; alcuni si sarebbero discostati dalla linea ufficiale del partito tracciata dal neo segretario regionale Cristian Invernizzi, propendendo per una scelta che premiasse maggiormente il livello territoriale del partito.

Così, l’indicazione da parte del leader Salvini - in base anche alle sue amicizie personali - non sarebbe stata ben digerita; ed a ciò si aggiungano pure i malumori post elezioni, con annunciati ricorsi e riconteggi delle schede elettorali.


“In un minuto c’è il tempo

per decisioni e scelte

che il minuto successivo

rovescerà”.

(Thomas Stearns Eliot)


Insomma, scelte - tutte quelle fatte alla Regione - che potrebbero avere delle ripercussioni anche a livello di elezioni comunali, che almeno per ora e a causa dell’epidemia da coronavirus saranno comunque spostate al prossimo autunno.

Soprattutto si dev’esser capito l’andazzo e cioè che tanto nella scelta di un assessore regionale che (e soprattutto) in quella di un sindaco di città capoluogo, il livello locale dei rispettivi partiti conti ben poco.

Certo, non è che sia questa una novità in assoluto e in tutti gli schieramenti, ma se qualora ci fosse stato bisogno di un promemoria per i naviganti il messaggio pare sia stato mandato e pure forte e chiaro. Lega e Pd docet.


“Le scelte si fanno

in pochi secondi

e si scontano

per tutta la vita”.

(Anonimo)


In attesa che l’emergenza Covid finisca e presto, la speranza è che si possa tornare finalmente a riparlare di politica, e in questo momento in cui e giustamente gli argomenti di salute pubblica hanno “cannibalizzato” qualsiasi altra notizia, quella della giunta regionale par esser stato uno squarcio nelle tenebre.

Con l’auspicio, però, che dopo l’incubo Covid (e con le dovute differenze del caso) non ci si ritrovi davanti a qualche altro disastro, questa volta prodotto magari da una Giunta regionale. Come, purtroppo, il passato ci ha abituato a registrare.

*simbolo dello Stronzio