Quattromila voti in più in soli 15 giorni. Il nuovo Enzo che avanza sull’onda di un miracoloso flusso elettorale

6 ottobre 2020, 17:20 Politica.24

E meno male che sono stati solo quindici i giorni a sua disposizione. Che se avesse avuto un mese il “nuovo Enzo” che avanza avrebbe fatto una “cesina”, uno 'tsunami' intero come ama ripetere orgogliosamente auto citandosi, sempre e rigorosamente in terza persona, conquistando l’intera posta in palio al cento per cento.


Tuttavia all’attenzione degli analisti, dei politologi e degli statistici più che le chiacchiere elettorali, che pare si siano improvvisamente esaurite e rimaste senza più il bau bau verso l’altro Enzo, vanno in evidenza i numeri tondi e le proporzioni di un successo davvero frastornante per le sue dimensioni che sono state, oggettivamente, definite “plebiscitarie” (QUI) dagli stessi grandi sostenitori del nuovo sindaco.

Come pure la curiosità di conoscere quali leve così rapidamente “persuasive” e convincenti siano state azionate per spostare un contingente tanto ampio e vasto da richiedere una strategia e una manovra da vero e proprio conducator, che neanche il sempre retoricamente compianto Pasquale Senatore sembrò possedere.

Un balzo gigantesco, piuttosto simile alle vittoriose marce del Presidente Mao, tale da elevare Voce a vero fenomeno politico del momento, il peronista della costa ionica, di cui parlano tutte le tv nazionali ed estere, un trascinatore locale e regionale che nell’arco di soli 15 giorni è riuscito a far fare all’esercito delle sue striminzite liste un’avanzata a dir poco poderosa, dopo aver distrutto prima le truppe di Sculco e poi quelle di Torromino e della Santelli.

Neanche ad Annibale, che pure aveva già sconfitto Scipione con i suoi elefanti, era riuscito tanto nelle guerre puniche, per cui se non si vuole indugiare nella mitologia, bisognerebbe descrivere l’esito della pugna con parola ancora più connotata: cioè una pesca davvero “miracolosa”.

A tal punto da far sobbalzare ogni termometro elettorale e qualsiasi ragionevole e più cauta previsione in proposito, il pugnace Enzo Voce come novello Duce che va al comando in men che non si dica, ha travolto la vecchia armata Brancaleone della politica locale senza neanche disporre di potenti mezzi mass-mediali, anzi come ha confermato lui stesso, senza spendere nemmeno una vecchia lira in pubblicità, ma soltanto spargendo il verbo sui più economici strumenti della persuasione social.

Con le sue nude mani, assolutamente libere e intonse, è riuscito a conquistare il 63,95% dei votanti al secondo turno (QUI), che nel frattempo non si erano per niente ridotti, come orograficamente accade all’Esaro senza depuratore Soakro in perfetta efficienza e funzione, alla stregua di un fiume limaccioso dopo la prima piena.

In realtà le proporzioni alluvionali della vittoria del nuovo ‘Enzo’ sindaco sono visibili in quei numeri reali che lui ben conosce, in quanto docente di matematica, pari alla differenza tra i primi 12.003 voti e i finali 16.434 con una quota o “classe” differente eguale a ben 4.431 nuovi consensi, nel frattempo affluiti di corsa nelle sue già popolate file di sostenitori senza mai il cappello in mano.

Contare a uno a uno, seggio per seggio ben 4.431 persone nuove non è come allineare su un tavolo figurine, santini, panini e bruscolini ma cercare di far capire a tutti chi c’è concretamente dietro a questa cifra che è uguale agli abitanti di un piccolo comune dell’hinterland crotonese.

Tutto questo, onde evitare ogni remora o opacità, si deve analizzare doviziosamente anche per capire se si tratta di un'aggregazione del tutto casuale o se non sia invece, cosa molto più interessante, un vero e proprio blocco sociale, un flusso di nuovi sostenitori del suo vasto programma elettorale, minuzioso persino al binocolo per vedere la Colonna di Hera da vicino, elettori o pezzi della società e dell'economia che vogliono magari positivamente incidere partecipando alla definizione degli indirizzi programmatici della nuova giunta che sta per formarsi.

Insomma, di fronte a cotanto improvviso e inarrestabile flusso di voti, che da qualche parte dovrà essere pure sgorgato tumultuosamente, anche un semplice medico della mutua avrebbe sussultato, avanzando qualche domanda sullo stato di salute dell'elettorato.

Almeno per un principio di banale precauzione sarebbe doveroso, davanti alla sincera soddisfazione del comune cittadino medio, evitare di rinchiudersi nel vago o, peggio ancora, nel silenzio di mancate spiegazioni.