In quale provincia della Calabria atterrerà il “magico drone” della ripresa e del rilancio economico regionale che porta orgogliosamente impresso sulla carlinga lo stemma del Pnrr di Mario Draghi? Stretto riserbo da parte delle competenti autorità sulla pista dell’aeroporto dove cadranno dal cielo i miliardi della transizione ecologica, energetica, digitale, infrastrutturale che dovrebbe cambiare la fisionomia della Regione.
di Vito Barresi
Per il Governatore Occhiuto il primo impegno politico è saper costruire una forte governance del Pnrr in Calabria che sia dinamica, colta, intelligente, managerialmente efficiente, con una visione nuova del territorio e della sua futura architettura contemporanea (QUI).
Tuttavia siamo quasi certi che come è avvenuto in altre epoche della storia, anche questa volta la favola per i calabresi durerà quanto il passaggio in cielo di una stella cometa chiamata grande illusione. O, meglio, quanto una “carretta spaziale” che getta a terra i suoi pezzi ammaccati e scomposti.
Nonostante i distinguo del “novello” Presidente sempre impeccabile (ma un tantino travet) nella sua ormai immancabile camicia bianca d’ordinanza, ha però immediatamente precisato che già a partire dai Por egli vorrà dare
“un segnale andando a presiedere il Comitato di Sorveglianza, anche perché questo tema su cui si gioca il futuro della nostra Regione sarà fortissimamente attenzionato dalla Presidenza della Regione, per dire loro che il primo obiettivo è rafforzare la capacità amministrativa perché se non si rafforza questo aspetto non si possono spendere in maniera produttiva le risorse che l’Europa ci mette a disposizione”.
Ma a parte i Por, che vanno a scartamento sui propri accidentati binari, con il Pnrr la Giunta Regionale si troverà di fronte a finanziamenti che saranno attivi in base a una procedura di rendicontazione completamente diversa da quelle del passato.
Si tratta, in pratica, di un sistema totalmente nuovo che rende necessario il reperimento di adeguate risorse burocratiche (sarebbe poi questo il riferimento di Occhiuto al rafforzamento della “capacità amministrativa”) ben formate e addestrate in merito.
L’Ue, infatti, non rimborserà più gli enti attuatori dei progetti a spesa avvenuta ma concorderà con gli stessi ex ante l’erogazione degli aiuti in base a target molto dettagliati e precisi che in sede di monitoraggio sono di competenza del Tesoro, con la prima tranche prevista in scadenza per il 31 dicembre 2021, termine che consentirà di controllare chi è in ritardo e per quali motivazioni, attivando gli aiuti e i supporti necessari per superare gli eventuali ostacoli di procedura e di attuazione.