A Crotone una boh-nifica: tutti nascosti dietro chiacchiere e confusione

14 novembre 2022, 09:00 Imbichi

Non si può dire che non ci sia attenzione nei confronti della tanto agognata bonifica dell'ex area industriale di Crotone. Quello che manca - evidentemente ed innegabilmente - è una corretta informazione alla popolazione: la bonifica viene ancora utilizzata, purtroppo, come terreno di scontro tra fazioni politiche, tra chi cerca di rivendicare meriti e sferrare qualche goffo attacco in una situazione, sguazzando in un pantano dove la realtà è tenuta sempre più lontana, a discapito di tutti


di Francesco Placco

Qualche giorno fa il primo cittadino Vincenzo Voce è intervenuto per l'appunto sulla questione bonifica (LEGGI), rispondendo ad alcuni consiglieri d'opposizione che lamentavano il definitivo tombamento delle scorie nell'ex area industriale. I consiglieri da tempo chiedono di portare la questione a dibattito in consiglio comunale, visto anche il fatto che proprio la bonifica è stato uno dei punti principali del programma elettorale di Voce nel 2020.

Evito di fare copia e incolla dei cinque punti elencati proprio dal sindaco (Revisione del POB Fase 2; Rinnovo della convenzione Eni/Ionica Gas; Riconoscimento del danno ambientale dovuto alle scorie interrate; Danno residuale per il sito industriale; Definizione di un protocollo) in campagna elettorale: chi vorrà potrà leggere direttamente da sè nel documento conservato sul sito del Comune (QUI). Perché appare evidente che un po' tutti sapessero che il Pob Fase 2 è stato oramai approvato dall'ex amministrazione, senza prevedere alcuna rimozione delle scorie.

A non saperlo, nonostante la notizia sia stata estremamente dibattuta (LEGGI) e viste le numerose repliche e critiche sollevate già all'epoca, è dunque proprio chi dovrebbe rappresentare i crotonesi nell'assise comunale: i consiglieri. E se c'è una tale confusione nel palazzo, figuriamoci al di fuori: sono infatti decine e decine le illazioni e le favole (non potremmo chiamarle altrimenti) che circolano sulla destinazione dell'ex area industriale. Chiacchiere che alimentano una confusione mai chiarita, e nella quale sguazzano politicanti e polemisti, senza mai però citare i fatti, quelli di cui almeno abbiamo certezza.

A chi giova tutto ciò? Difficile dirlo. Quel che è certo è che in città quando si parla di bonifica si parla di un tema astratto. Le proposte per trasformare l'ex area industriale non mancano. Molte sono state espresse anche su queste pagine (un progetto europeo (LEGGI), un'area sportiva (LEGGI), un parco fotovoltaico (LEGGI)) e tante altre sono state espresse in più sedi. Abbiamo un quadro serio, concreto, di ciò che si può fare o meno? Abbiamo un contenitore di idee dove dire definitivamente si o no a queste proposte? No, non lo abbiamo. E forse sarebbe il caso di crearlo, quanto meno per correttezza nei confronti dei cittadini, che leggono la qualunque finendo per illudersi.

Più che un consiglio comunale, servirebbe un'informativa seria su quanto di concreto e reale possiamo aspettarci, da questa bonifica. Continuare a non mettere un punto sulla situazione è una nota di demerito per tutte le parti coinvolte, perché la sensazione comune è che a mancare sia non solo la trasparenza, bensì una visione d'insieme. Condizione che continua ad alimentare la percezione che la prendiamo sempre in quel posto, e che non da il giusto peso ai traguardi raggiunti, per quanto piccoli possano sembrare.

Sulla bonifica la città dovrebbe essere unita. Ma è evidente che a distanza di quasi trent'anni da quella notte dei fuochi, c'è ancora chi cerca di speculare su una questione che non dovrebbe avere colore politico.