Bonifica a Crotone, parla il sindaco: “Se fossi stato ascoltato allora, oggi avremmo altri interventi”
"Le parole servono a ben poco, occorrono i fatti". Con queste parole il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha aperto la conferenza stampa sullo stato dell’arte della bonifica delle ex aree industriali che si è tenuta questa mattina presso la Casa della Cultura. Conferenza alla quale ha partecipato il funzionario del Settore Ambiente Danilo Pace.
"Ed i fatti sono che in questi due anni i volumi di messa in sicurezza (stabilizzazione solidificazione soil mixing) del Pob 2 sono raddoppiati. Inizialmente il volume previsto di intervento era di 140.131 metri cubi ai quali si sono aggiunte, con una variazione del 102%, ulteriori 142.441 metri cubi". Secondo il sindaco è l’unica buona notizia rispetto a quella che considera una messa in sicurezza.
"Come amministrazione abbiamo ereditato questo progetto, che altri hanno approvato, pur avendo la possibilità di non farlo. Potevano farlo grazie alle dichiarazioni, messe a verbale nella conferenza dei servizi del 22 maggio 2018, dell’Ispra che sosteneva che gli enti non concordavano sulla soluzione proposta dall’azienda Eni di intervenire solamente sulla falda" ricorda il primo cittadino. "Non si è però concretizzata nessuna opposizione ed oggi dobbiamo confrontarci con questa realtà alla quale stiamo, con tutte le nostre forze, cercando di apportare modifiche migliorative".
Netta contrarietà è stata espressa per la possibile realizzazione della discarica di Giammiglione così come il sindaco è stato perentorio nell’affermare che la volontà dell’Ente, e della città, è che Eni tolga i veri veleni che sono presenti sulle aree dell’ex sito industriale. Il sindaco ha poi ripercorso la storia della bonifica, partendo anche dai suoi studi e battaglie civili compiute prima di essere eletto sindaco.
"Se fossi stato ascoltato allora probabilmente oggi saremmo di fronte ad un altro tipo di bonifica" ha aggiunto il primo cittadino. Il sindaco ha concluso sostenendo che la città non merita di avere attraverso questa messa in sicurezza e non bonifica, una landa desolata.
"Siamo impegnati in una battaglia affinché non solo si migliori il Pob fase 2 ma soprattutto affinché il sito sia utilizzato per la realizzazione di qualche importante infrastruttura che possa portare reali benefici alla città" conclude Voce. "Una battaglia che vogliamo condividere con Provincia e Regione con le quali esiste già un dialogo".