Antica Kroton, Next Generation Eu, Pnrr... tanti i lavori in città, ma resta il nodo del Psc

27 febbraio 2024, 16:00 Imbichi

Sono davvero tanti gli interventi che si registrano in tutta la città, e sono ancora di più i progetti depositati e prossimi (almeno sulla carta) alla partenza. Ciò è possibile grazie alla disponibilità - non certo casuale - di numerosi fondi pubblici, dal famigerato PNRR all'Antica Kroton, che permettono l'avvio di cantieri spesso fermi da decenni. Resta però il nodo del PSC con il quale delineare il futuro sviluppo urbanistico di Crotone, tenendo conto anche delle istanze di chi ci vive e ci lavora.


di Francesco Placco

Non possiamo che essere felici dell'avvio del primo lotto di lavori per il nuovo Liceo Gravina (LEGGI), struttura dovuta tanto agli studenti quando al personale scolastico viste le criticità e le difficoltà di cui abbiamo già parlato nel corso degli anni (LEGGI).

Così come siamo felici della riqualificazione di Fondo Gesù, con il suo nuovo campo sportivo rionale che sorgerà dove prima vi era uno sterro. O del progetto di riqualificazione proposto per Capo Colonna (LEGGI), o per il lungomare cittadino. E siamo felici anche per le nuove mense e foresterie che si costruiscono presso i plessi scolastici.

C'è tanta carne sul fuoco a Crotone, vista anche la notevole disponibilità economica garantita dai vari fondi spendibili sul territorio. Il che è un bene, dato che verosimilmente si potranno finanziare molti dei progetti pendenti da anni e mai realizzati.

Tanto per dirne uno su tutti, il teatro comunale, ma anche - appunto - il nuovo liceo, un nuovo asilo, il plesso scolastico di San Francesco e così via. A questi progetti divenuti oramai "storici" se ne affiancano di nuovi, mentre si inizia a ragionare anche su nuove idee per altri spazi pubblici, come Piazza Pitagora e non solo.

Rimanendo con i piedi per terra ed evitando facili entusiasmi, è chiaro che l'obiettivo non è solo portare i lavori a compimento. Dopo aver recuperato il gap sui vecchi progetti occorrerebbe iniziare una seria programmazione territoriale prima di presentare gli interventi futuri, delineando lo sviluppo urbanistico in un'ottica (possibilmente) lontana dai canoni del passato, focalizzati solo sul costruire e cementificare.

L'obiettivo più importante, insomma, non sarà tanto inaugurare un'opera pubblica - come il ponte/passerella che unirà due quartieri (LEGGI) - bensì gettare le basi per la gestione del territorio, valorizzando anche (o sopratutto) gli aspetti ambientali, sostenibili, naturali.

Non parliamo di retorica né di "ideologia", ma di una necessità intrinseca del Piano Strutturale Comunale, che a Crotone è pendente dal 2018, e sul quale si è ripreso a lavorare da qualche mese.

Il documento preliminare del piano è consultabile da chiunque tramite il sito dell'ente (QUI). Del piano si è ripreso a parlare nell'agosto dello scorso anno (QUI), quando si affermò la volontà di dare priorità proprio al Psc ed al piano spagge, al momento fermo anche lui al 2008 (QUI).

Appare dunque quanto mai evidente la necessità di procedere alla stesura di nuovi documenti, collaborando con gli ordini professionali ed ascoltando le istanze del territorio, e non solo velocizzare l'apertura di nuovi cantieri.

Il rischio, altrimenti, è quello di realizzare tante cattedrali nel deserto scollegate tra di loro, o peggio ancora di far rimanere i progetti su carta. Una situazione in cui la città si è già trovata dopo l'ultimo PSC, risalente al 2010, e che non è ancora scongiurata per il futuro.