Cattura boss latitante. Comandante Cavallo: “Testimonia intesa tra Arma e Magistratura”
“La cattura del pericoloso latitante della ‘ndrangheta Domenico Cracolici, avvenuta questa notte ad opera dei Reparti Speciali dei Carabinieri di Vibo Valentia - dopo altre importanti operazioni condotte dai militari di Palermo (operazione “Bivio" e “Dominio*), Modica (RG) (operazione “Delivery”), Locri (RC) (operazione “Mandamento Ionico") e Petilia Policastro (KR) (operazione “Eleo") - testimonia il grande impegno investigativo e operativo in questi territori da parte dell'Arma e la grande intesa con la Magistratura."
Con queste parole il Comandante Interregionale “Culqualber", Generale di Corpo d'Armata Gianfranco Cavallo, ha voluto esprimere il proprio vivo compiacimento e il ringraziamento ai reparti dell’Arma che in queste ultime ore, con il coordinamento delle Direzioni Distrettuali Antimafia interessate, hanno messo a segno senza sosta importanti risultati nella lotta alla criminalità mafiosa in Sicilia e Calabria, regioni di competenza del Comando di Vertice di Messina.
Il Generale Cavallo ha preso spunto dal blitz di questa notte, che ha portato alla cattura di uno dei più pericolosi latitanti in ambito nazionale, sfuggito all'operazione coordinata dalla D.D.A. di Catanzaro, nota come “Rinascita Scott", per rimarcare che la ricerca dei catturandi deve essere “una delle principali attività di contrasto dei Carabinieri all'arroganza delle cosche mafiose”. La Legge, infatti, nelle sue finalità, non avrebbe alcun valore, la sanzione penale alcuna esecuzione, l'autorità dei Giudici alcun sostegno e forza, se gli organi di polizia giudiziaria non riuscissero ad assicurare alla giustizia i latitanti.