Operazione “Perpignan”, scattano i sequestri. Colpo ai beni delle ‘ndrine di Gioiosa e Locri ed ai clan napoletani
Nello scorso giugno le manette scattarono per 50 individui nell'operazione Perpignan, della Guardia di Finanza di Reggio Calabria con il coordinamento della DDA, che aveva stroncato un ingente traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Lindagine aveva colpito le 'ndrine Commisso Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica, quella dei Cataldo di Locri e il clan camorristico dei Baratto Bianco di Napoli, affiliati alla famiglia Di Lauro. Per 15 dei 50 individui coinvolti nelloperazione (otto calabresi e sette campani), oggi, arriva un brutto colpo con il sequestro, operato ancora dalla Guardia di Finanza, di beni per un valore totale di quasi 20milioni di euro. Beni mobili e immobili: quote societarie, appartamenti e ville, automobili, tutti acquistati, secondo gli investigatori, con i proventi del traffico internazionale di cocaina che interessava Paesi quali la Spagna, il Perù e la Francia, oltre che, naturalmente, lItalia. Tutti intestati a prestanome facenti parte delle famiglie interessate. Loperazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, comandata dal Colonnello Alberto Reda e dalla Compagnia di Locri, comandata dal Maggiore Raimondo Galletta, ha richiesto il lavoro di oltre cento uomini, essendo i beni situati in quattro regioni diverse: Calabria, Campania, Lazio e Piemonte. A tradire gli indagati, peraltro, sarebbero stati anche i redditi dichiarati negli ultimi 5 anni, sproporzionati rispetto al tenore di vita condotto e, in certi casi, anche insufficiente ad assicurare il sostentamento degli stessi nuclei familiari.