I cittadini di Cariati hanno accolto con gioia il vescovo Satriano

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Il saluto tra il vescovo e il sindaco

La storia passata e le circostanti recenti, ci insegnano che la doverosa laicità che attiene al nostro ruolo istituzionale di amministratori non è di impedimento ad un’azione comune a beneficio della nostra Comunità, specie di coloro che non trovano altrimenti voce e argine alle loro sofferenze. Negli ultimi anni troppo spesso ci si è voluti attardare su una sterile contrapposizione tra laicità e fede. Non è un dibattito che ci appassiona, ma da laici e da rappresentanti delle istituzioni, non possiamo fare a meno di considerare e riconoscere che laddove si praticano i precetti e i valori autenticamente cristiani si rispetta il prossimo”.

Con queste parole il Sindaco Filippo Sero ha salutato il nuovo Arcivescovo della Diocesi Rossano-Cariati Giuseppe Satriano che, nella mattinata di oggi, giorno in cui si celebra San Leonardo Patrono della Città, accompagnato dalla banda musicale “Città di Cariati”, ha fatto ingresso nel borgo medioevale. – All’arco di Porta Pia ad accogliere il Vescovo insieme al Primo Cittadino c’erano il Vicesindaco Leonardo Montesanto e numerosi cittadini. Tra gli altri anche le associazioni e le autorità militari. Oltre alla Polizia Municipale con il gonfalone e il Comandante Pietro De Luca erano presenti i Carabinieri della locale stazione con il Comandante Nicodemo Leone, l’Associazione Nazionale Carabinieri “Alfio Ragazzi” e, i parroci di Cariati, Bocchigliero, Campana, Mandatoriccio, Terravecchia e Pietrapaola. Il corteo, dopo aver attraversato corso XX Settembre si è fermato in Piazza Plebiscito per un breve saluto.

“Questo giorno che segna il suo ingresso nella nostra Città – ha detto Sero al vescovo –si sovrappone e, in un certo senso si completa felicemente con la festività di San Leonardo, Santo Patrono della nostra comunità. Oggi – ha continuato – la comunità di Cariati, l’accoglie in questa bella Concattredale, sede vescovile dal 1437. Ricordo queste circostanze non per rivendicare orgogliosamente la nostra storia, quanto piuttosto per rimarcare l’indissolubile e forte legame che nei secoli unisce i cariatesi al proprio Vescovo e alle istituzioni che della Sede vescovile sono state emanazione. Un legame talmente forte, vivo e vivificante da tramutarsi in elemento identitario per la nostra Comunità. Basti pensare, non solo al baluardo e al conforto anche materiale, che di fatto la Chiesa e i vescovi hanno rappresentato per la nostra comunità contro avversità d’ogni genere, a partire dalle incursioni saracene fino ad arrivare tempi odierni con il Seminario vescovile che, fino agli anni ’70 del novecento, fu fonte di illuminato percorso formativo ed educativo per tanti cariatesi.

“Qui a Cariati e nel territorio della diocesi possiamo dire che anche grazie a vescovi illuminati come Monsignor Faggiano ha trovato una sua particolare strada di concreta attuazione la “Dottrina sociale” della Chiesa. Sento di poter dire che altrettanto proficuo è stato negli anni il rapporto istituzionale tra Amministrazione comunale e Chiesa locale, specie nelle difficoltà enormi che caratterizzano e opprimono i nostri giorni. Un rapporto che negli ultimi anni - ha aggiunto il Primo Cittadino – rimanendo nel solco dei propri reciproci ruoli, si è arricchito attraverso un dialogo costante e reciprocamente attento. A questo proposito ringrazio i parroci e tutti i sacerdoti che prestano il loro servizio nella nostra Comunità, sempre accorti, propositivi, generosi nella loro volontà di risolvere i problemi e dare sollievo ai bisognosi. Un saluto particolare a Monsignor Santo Marcianò al quale va più sincera e profonda gratitudine per quanto a saputo donarci negli anni del Suo Magistero Pastorale in questa Arcidiocesi. Non possiamo dimenticare e non dimenticheremo mai quando, anche contro i potenti di turno, ci è stato coraggiosamente a fianco, sostenendoci e confortandoci”.