Speranza su costi sanità in Calabria
“La politica in Calabria deve stare lontana dalla sanità, che non può più essere terreno di interessi e di logiche di potere che fanno gola anche alle cosche mafiose. Serve una centrale unica per gli appalti nella sanità e un unico direttore generale per tutte le aziende sanitarie: solo così si risparmia e si scardina quel sistema che ha consentito in questi anni al consiglio regionale di avere poteri enormi e costare in maniera sproporzionata ai cittadini calabresi”. Lo ha detto Gianni Speranza, candidato al consiglio regionale nella circoscrizione centro per la lista “La Sinistra con Speranza”, in un incontro elettorale con i cittadini di Curinga.
Deospedalizzazione, investimento nell’assistenza domiciliare e nella prevenzione sono alcune delle proposte di Gianni Speranza per la sanità calabrese. “Il piano di rientro sanitario della Calabria– ha spiegato Speranza – fino ad oggi ha fatto leva sui tagli ai servizi ai cittadini senza risparmiare sui costi di gestione. I cittadini sono stati costretti a pagare più Irpef per via del piano di rientro ricevendo meno prestazioni. Anche l’accorpamento tra le ex aziende sanitarie di Lamezia Terme e Catanzaro, fatto con l’intenzione di risparmiare, ha prodotto invece un aumento dei costi. La prossima giunta regionale dovrà investire nell’assistenza domiciliare, come già abbiamo fatto come Comuni in questi anni, una scelta che riduce i costi rispetto all’assistenza ospedaliera e consente ai pazienti di essere curati a casa loro, mantenendo le loro relazioni quotidiane”
Per Gianni Speranza “la Regione Calabria ha dei costi che i cittadini calabresi non possono più permettersi e la sanità è l’emblema di tutte le logiche deviate che hanno bloccato la nostra regione in questi anni. I consiglieri regionali devono fare le leggi, ma la politica non può controllare la sanità o sbizzarrirsi nel mercato delle nomine come è stato fatto dal consiglio regionale nei mesi successivi alla condanna di Scopelliti. E’arrivato il momento di cambiare davvero: sulla sanità la politica non deve più speculare ma dare risposte ai cittadini”.
“In questi anni – ha aggiunto Speranza – mentre alla Regione i costi dilatavano, i comuni hanno fatto le nozze con i fichi secchi e i sindaci sono stati lasciati soli a interfacciarsi con il malessere sociale crescente di tanti cittadini. La Regione costerà di meno e sarà più efficiente quando trasferirà compiti di gestione e risorse ai Comuni”.
“La prossima giunta regionale – ha concluso Speranza - dovrà subito ridurre drasticamente i costi del potere in Calabria e chiedere al governo nazionale e all’Unione Europea di introdurre una forma di reddito di sopravvivenza per le famiglie che sono più in difficoltà”.