Regionali: Cosenza, M5S in campo contro i manifesti abusivi
"Una serata a spasso per la città. Il MeetUp Cosenza ha scelto di mettere in luce la totale assenza di regole nelle affissione dei manifesti elettorali." Muri, cabine elettriche, cavalcavia, ogni angolo è buono per affiggere abusivamente un volto, uno slogan, una macchia di colore che possa provare a convincere l’elettore a scegliere questo o quel partito politico. Nulla è lasciato al caso e decine di “attacchini” vagano per la città cercando di coprire le tracce del collega che, prima di lui, ha occupato quell’angolo.
Ma l’assenza di regole si verifica anche dove le regole dovrebbero essere rispettate: è il caso degli spazi elettorali predisposti dal Comune di Cosenza. In particolare si è notata una completa mancanza di contegno per gli spazi assegnati ai singoli partiti e movimenti politici. Il Movimento Cinque Stelle ha avuto assegnati gli spazi n° 3 e 5, ma in sfregio a questo gli attacchini, su commissione dei singoli candidati, coprono, coprono e ricoprono.
"Le situazioni più imbarazzanti -prosegue la nota - si possono vedere sotto la sopraelevata di Via Padre Giglio, nella zona di via Misasi (Ospedale Annunziata), Piazza Loreto, Viale Falcone. Si è notato come lo sfregio e il non rispetto della convivenza civile avviene anche su oggetti deputati alla beneficenza: i cassoni gialli utili alla raccolta degli indumenti usati da destinare ai bisognosi (visibili e riconoscibili per il colore acceso) sono coperti e ricoperti da strati di pubblicità elettorale (che non sia una scelta precisa anche questa?).
Il MeetUp Cosenza fa delle considerazioni: non ci aspettiamo il rispetto delle regole da chi le stesse le mortifica continuamente. I partiti hanno impoverito la nostra terra, ne hanno fatto terreno di conquista e anche i muri delle nostre città sono ormai un luogo di cui appropriarsi con la regola del chi arriva prima. Ci chiediamo, e chiediamo alle autorità competenti, come mai nessun controllo viene messo in campo per evitare questo scempio?
Il comune di Cosenza e il corpo di Polizia Municipale cosa stanno facendo perché la convivenza civile venga rispettata? E infine, chi sono questi “attacchini”, da chi dipendono, quale contratto di lavoro o di collaborazione li lega ai candidati e ai partiti politici per i quali affiggono? Domande legittime che esigono una risposta. Chi vuole governare una Regione che ha bisogno di legalità, dovrebbe vivere come prioritario, anche nel piccolo, il rispetto della stessa.