“Il menù di re Artù”, fiaba senza tempo per educare alla buona alimentazione
Il cibo non può essere una moda, un gioco, un semplice commercio. È in primo luogo il nutrimento sano per vivere in buona salute, occasione di condivisione e convivialità, ma anche strumento per conoscere il proprio territorio e i suoi frutti. Il messaggio della rappresentazione teatrale per bambini Il menù di Re Artù. Spettacolo pedagogico sulle buone pratiche alimentari è molto chiaro e realizza pienamente la valenza educativa che si propone. Prodotto dalla compagnia Dracma, è andato in scena la scorsa domenica, presso il teatro comunale di Badolato, nell’ambito della rassegna Teatro Ragazzi e Famiglie della Residenza teatrale MigraMenti, gestita dalla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi.
Un’ottima accoglienza da parte del pubblico e in particolare dei piccoli spettatori, trascinati dai personaggi e dalle divertenti gag con i quali i tre bravi attori sul palco, Tino Calabrò, Daniela D’Agostino, Lorenzo Praticò, hanno messo in scena il testo originale di Marco Zoppello, per la regia di Renzo Pagliaroto.
Ingrassato, pigro e annoiato, Re Artù si trascina, anzi rotola, nel suo palazzo, alla ricerca di patatine ai gusti più strani, imbonito da un mago spregiudicato, Merendino, che ha preso il posto del buon Merlino. Tocca alla principessa Ginevra e al suo servo Nespola riconquistare le ricette della tradizione per far rinsavire il Re e i suoi cavalieri e salvarli dall’accidia e dalle furbesche trame del Mago. Con l’intento di ridicolizzare le mode alimentari del momento, lo spettacolo realizza simpatiche parodie delle accattivanti pubblicità di cibi insalubri che, grazie ad astute strategie di marketing a misura di piccole menti, attraggono i bambini ed entrano nell’immaginario collettivo. Focalizzandosi in particolare sulle caratteristiche e le virtù della dieta mediterranea, di cui i cibi calabresi sono degni rappresentanti, ne rappresenta la genuinità e la bontà di sapori e odori, tipici di una cucina fatta in casa, e non di certo dei fast food.
Una fiaba a tutto tondo, viaggi, avventure, inganni, un’eroina femminile positiva, Ginevra, cui spetta il compito di affrontare i pericoli per restituire al regno il proprio re, l’armonia e la salute, in un mondo di cavalieri che hanno dimenticato di essere eroi e accompagnata solo dal pavido ma fedele buffone di corte esperto di piatti genuini e poveri. Indovinelli, filastrocche, rime coinvolgono i bambini che interagiscono con gli attori stessi nello svolgimento della storia, attratti anche da una scenografia semplice ma ingegnosa, curata da Arianna Manno, e dai costumi di Cinzia Muscolino.