Badolato, domani in scena “Teresa, un pranzo in famiglia”
Ricostruire da dentro l’anima di una madre ‘criminale’: questa la sfida che Franco Marzocchi ha proposto a Francesca Chirico, autrice del libro inchiesta “Io parlo – Donne ribelli in terra di ‘ndrangheta” e del testo dello spettacolo “Teresa. Un pranzo di famiglia”, interpretato da AnnaMaria De Luca, diretto da Luca Maria Michienzi, in scena sabato 29 novembre (ore 21.15) al Teatro Comunale di Badolato, nell’ambito del progetto di Residenza Teatrale MigraMenti, sostenuto con fondi europei dalla Regione Calabria. Un progetto che in questi anni ha svolto un ruolo importante e pionieristico nel territorio.
Teresa ama l’esattezza dei numeri e odia la libertà delle parole. Sognava di fare la parrucchiera ma le hanno insegnato a “parlare quando piscia il gallo”, che la famiglia è una cosa grande e che chi la disonora sparisce. Crescendo non ha mai tradito la lezione. Sposa senza amore, vedova assetata di vendetta, madre consigliera, Teresa ogni giorno apparecchia un posto a tavola anche per chi non c’è, per il marito ammazzato, per il figlio arrestato. Sacerdotessa solitaria di un rito messo in crisi, con tutti i suoi disvalori, dalla scelta di libertà della figlia Angela diventata testimone di giustizia per sfuggire ad un mondo di violenza, silenzio ed infelicità. Lacerata dalla decisione di Angela, Teresa ripercorre in scena la propria vita, ricomponendo, storia dopo storia, nome dopo nome, il cupo affresco di una famiglia.
“Riflettendo su fenomeni oscuri come la sopraffazione, la corruzione, la pratica criminale sempre più diffusa (ma anche la guerra, lo scontro fra religioni e fra etnie, lo sfruttamento e l’umiliazione di una parte dell’umanità sopra l’altra parte) mi convinco, ogni giorno di più, che per tutti noi (figli di una cultura democratica e razionale) sia assolutamente indispensabile ed urgente fare seriamente, e fino in fondo, i conti con gli aspetti irrazionali, ancestrali, “antichi” dell’animo umano”.
Una sfida per chi non aveva mai pensato sinora di scrivere un testo per il teatro – scrive Franco Marzocchi - a cui ho chiesto di pensare ad una interprete precisa: AnnaMaria De Luca. Sapevo, dentro di me e istintivamente, che solo Francesca avrebbe potuto “creare” questa madre e solo Anna Maria interpretarla. Il testo è cresciuto e si è definito, durante i mesi passati, grazie ad un continuo confronto. Una sfida quasi “paradossale” per un’autrice, Francesca Chirico, che ha raccontato, con precisione e partecipazione, quelle donne che in Calabria hanno reagito con la forza eversiva della parola alla violenza, al dolore, all’ingiustizia, sfidando la ’ndrangheta, ma anche un mondo che tace.