12 chili di marijuana pronti per lo spaccio, blitz a Caulonia: in quattro sorpresi e arrestati

Reggio Calabria Cronaca

I carabinieri di Roccella Jonica, nel reggino, hanno arrestato in flagranza di reato quattro persone per concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di una coppia di fratelli, Giuseppe e Giovanni Portaro e Vincenzo e Giovanni Franzè, rispettivamente di 48, 21, 22 e 19 anni. I quattro sono stati sorpresi all’interno di una casa rurale in uso a Giuseppe Portaro mentre confezionavano oltre 12 chili di marijuana.

Durante la perquisizione, estesa anche ai fondi circostanti, sono stati ritrovati e sequestrati, tra l’altro, del denaro contante in banconote di vario taglio, due fucili da caccia e cinque pistole, tutti con matricola abrasa, e molte munizioni di vario calibro.

Il blitz dei militari di Roccella che insieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria hanno effettuato una rocambolesca irruzione nella casa rurale dove si trovavamo i quattro arrestati, è scattato nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 19 novembre, in Contrada Obile di Caulonia, e scaturisce da una attività info-investigativa, di osservazione, controllo e pedinamento intrapresa dagli inquirenti nelle prime ore della mattinata precedente.


I DETTAGLI | 14:56 | I carabinieri, dopo l’irruzione, hanno anche perquisito un’auto presente nel cortile, in uso al Giuseppe Portaro, ritrovando all’interno del bagagliaio alcune munizioni di svariato calibro e ben nascoste: ciò ha dato il via a tutta una serie di perquisizioni che sono estese anche ai fondi circostanti e riconducibili a Portaro, permettendo di sequestrare i fucili e tre delle pistole rinvenute, una quarta, un revolver cal. 357 Magnum che dagli accertamenti effettuati nella banca dati dell’arma è risultata essere stata rubata a Perugia nel marzo del 2010, nell’abitazione di un 36enne del luogo.

Molte, dunque, le munizioni di vario calibro trovati in diversi punti dell’area, tra cui 92 proiettili per pistola di vario calibro (7,65, 6,35 e 9 mm.), 100 cartucce di vario calibro (12, 16 e 20 mm.), 30 bossoli vario calibro e un kit per pulizia delle armi. Inoltre, nei pressi dell’abitazione, all’interno di una struttura rudimentale adibita a ricovero per attrezzi, coperta da lastre in eternit, e grande circa una ventina di metri quadri, sopra una mensola, vi erano 5 cartucce da caccia cal. 12 e, appese a un gancio, 2 buste in cellophane trasparente contenenti cartine argentate per tabacchi. Sempre all’interno della stessa struttura, in particolare in uno zaino, erano stati occultati una delle pistole, un contenitore in plastica con all’interno 600 grammi di polvere da sparo e uno dei due fucili. Grazie alla perseveranza e all’intuito dei carabinieri dello Squadrone Cacciatori sono state trovate altre due pistole, (abilmente nascoste in una carcassa di stufa apparentemente abbandonata su un terreno limitrofo), una di esse era perfino avvolta all’interno di una calza in lana, con il caricatore inserito e contenente alcuni colpi.

Tutto il materiale, opportunamente sequestrato, sarà successivamente inviato al Ris (Raggruppamento Investigazioni Scientifiche) di Messina per i successivi accertamenti balistici e per verificare se le armi siano state mai utilizzate in altri reati. Al termine delle formalità di rito i quattro arrestati, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Locri, Rosanna Sgueglia, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Locri, in attesa dell’udienza di convalida.