AMANTEA | In ventimila urlano il loro “no ai veleni”. Nemmeno la pioggia blocca il fiume di manifestanti
Amantea allagata da un mare di persone: in ventimila hanno sfidato la pioggia per dire basta ai veleni. Il popolo degli indignati inizia la lunga giornata di sabato assistendo, in religioso silenzio, allintitolazione del lungo mare di Amantea, al capitano di fregata Natale De Grazia, prima vittima di un sistema corrotto e deviato, che ha come protagonista lo smaltimento dei rifiuti tossici. Tra uno scroscio di pioggia e un tiepido raggio di sole il corteo inizia la sua lunga marcia per il corso principale della cittadina tirrenica, pretende verità, e soprattutto chiede al Governo di prendere una posizione. Quando il corteo arriva in piazza dei Cappuccini, dove per loccasione è stato montato un palco, per permettere la passerella dei politici, i manifestanti, certi che questa sarebbe stata solo lennesima occasione per i politicanti di pavoneggiarsi, e fare della sana campagna elettorale in vista del cambio di guardia alla Regione, si infuriano e, tra fischi e qualche schiaffo, evitano che i leader prendano la parola. Ristabilita la calma dagli organizzatori e dalla pioggia che arriva copiosa a raffreddare gli animi, continua la lunga giornata di contestazione, e la classe politica, per una volta è stata rilegata al ruolo di spettatore. I più furiosi, a ragion veduta, i pescatori che ormai da mesi non riescono a vendere il pesce, e reclamano interventi immediati per stabilire lentità del danno che i rifiuti tossici, ammesso che ci siano, abbiano potuto provocare nei fondali marini. Una riflessione è dobbligo: in Calabria, non cè solo il problema dei veleni, cè di più, cè una terra martoriata da una parte di classe politica indegna che dal 1946, o forse anche da prima, ha lavorato per il depotenziamento di questa terra. Mancano le infrastrutture, manca una programmazione seria, manca ricerca e sviluppo, ma di contro cè la ndrangheta che oggi ha un giro daffari di 44 miliardi di euro, cè una discarica naturale per i rifiuti tossici dellEuropa intera, e, soprattutto, ci sono ventimila cittadini indignati che chiedono a gran voce dignità e meritano una risposta concreta subito. Di certo oggi cè un governo centrale che sminuisce il problema e la sinistra che strumentalizza a proprio favore, è indiscutibile che fino a marzo 2010 si parlerà delle navi dei veleni, e poi?