Lavoro: tasso record disoccupati al 13,2%, incremento al Sud
Non accenna a migliorare il mercato del lavoro: a ottobre, rileva l'Istat, gli occupati pari a 22,3 milioni sono scesi a ottobre rispetto a settembre di 55 mila unità (stabili su base annua). In aumento i disoccupati, pari a 3,4 milioni, che in un mese - ossia a ottobre rispetto a settembre - sono 90 mila unità in più (+2,7%) mentre rispetto a ottobre 2014 sono incrementati di 286 mila unità.
Ai massimi storici il tasso di disoccupazione che ha toccato a ottobre il 13,2%, un livello mai registrato dall'inizio delle serie storiche (è in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi). Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce invece di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre aumenta di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima.
Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si attesta al 35,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione resta quindi il più alto dall'inizio delle serie storiche, ossia dal 1977.
Anche facendo riferimento solo al terzo trimestre, il mercato del lavoro non mostra cenni di ripresa: continua la crescita tendenziale del numero dei disoccupati (+5,8%, pari a 166.000 unità in un anno), che coinvolge soprattutto le donne e le persone in cerca del primo impiego. L'incremento riguarda tutte le ripartizioni, in particolare il Mezzogiorno. Il 62,3% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (56,9% nel terzo trimestre 2013).
Nel terzo trimestre quindi il tasso di disoccupazione è pari all'11,8%, in crescita di 0,5 punti percentuali su base annua; l'indicatore è pari all'11,0% per gli uomini e al 12,9% per le donne. Aumentano ancora i divari territoriali, con l'indicatore pari al 7,8% nel Nord (+0,2 punti percentuali), al 10,7% nel Centro (+0,5 punti) e al 19,6% nel Mezzogiorno (+1,1 punti). (AGI)