Pendolari: “Ripristinare orari e servizi per il trasporto ferroviario”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Sandro Benincasa, Giovanni Panaia e Aurelio Tucci indirizzata ai presidenti delle Province di Catanzaro e Crotone, rispettivamente Enzo Bruno e Peppino Vallone, e al presidente della Regione, Mario Oliverio, in merito alle difficoltà affrontate come pendolari. ai I tre chiedono ai “neoeletti Presidenti delle Provincie di Catanzaro e di Crotone e della Regione Calabria, un autorevole intervento affinché Trenitalia possa ritornare sui propri passi, ripristinando i vecchi orari e migliorare la qualità dei servizi”.
“Egregi,
siamo Benincasa Sandro Via Caduti “XVI marzo 1978, n. 53 – Catanzaro; Panaia Giovanni Via Magna Grecia n. 26 - Vallefiorita (CZ); Tuccio Aurelio, Via Cavour - Montepaone Lido (CZ). Attivisti politici iscritti al PD, costituiti in un comitato che ha voluto interpretare il malessere e il disagio anche di altri pendolari sulla tratta ferroviaria ionica che da Reggio Calabria arriva a Sibari, con alte punte tra Catanzaro lido e Crotone. Centinaia di viaggiatori che ogni giorno prendono il treno per recarsi sul posto di lavoro e che assistono quotidianamente a continui disagi e disservizi:
Passaggi a livello che restano aperti e i treni che accumulano ritardo perché non possono passare, convogli cancellati da un momento all'altro sistematicamente e senza spiegazioni, pioggia che cade dal soffitto dentro i vagoni, sporcizia, treni che si bloccano nella galleria sotto Cutro, rovi che dai margini della ferrovia arrivano dentro i vagoni, i convogli che in piena estate devono spegnere l’aria condizionata perché i vecchi motori non la reggono, ritardi di oltre un’ora tra Crotone e Catanzaro Lido, e l’elenco potrebbe continuare come puntualmente documentato sulla pagina Facebook “Ferrovia Calabria Ionica Sibari Crotone Catanzaro Soverato Reggio”.
La già martoriata situazione raggiunge il culmine in prossimità del cambio d’orario dei treni, a dicembre e per le variazioni estive di giugno-settembre. In tali occasioni si assiste a uno stillicidio di tagli alle corse e irragionevoli cambiamenti di orario che non permettono ai pendolari di arrivare in tempo utile sul posto di lavoro e di rientrare a casa senza eccessivi disagi e in orari ragionevoli. Evidentemente chi programma l'orario di Trenitalia non si tiene conto di incidere negativamente sulla vita delle persone e delle famiglie.
Da ultimo, per esempio, il treno n. 3740 che partiva da Catanzaro Lido alle ore 7,32 per arrivare a Crotone alle ore 8,10, dal prossimo 14 dicembre, col numero 12706 partirà alle ore 7,59 per arrivare alle ore 8,36, scientificamente troppo in ritardo rispetto all'orario di lavoro, causando ritardi a cascata in altre stazioni e posti di lavoro.
Chi mai prenderà il treno alle ore 12,30 da Crotone per tornare verso Catanzaro? Lo stesso treno prima partiva alle ore 13,15 ed era frequentatissimo da impiegati, insegnanti e moltissimi studenti. Tutta questa gente, ora che farà? Proseguendo negli esempi, la mattina, il treno delle ore 6,45 è anticipato alle ore 6,38 e la gente dei paesi che già si alzava alle ore 5,00 dovrà alzarsi ancora prima. E infine, tra le ore 13,40 e le 18,20, al ritorno da Crotone non ci sono treni che si fermano né Cropani né a Botricello, mentre la mattina a Cropani si ferma solo quello delle ore 6,53. Domandiamo a chi ha programmato i nuovi orari dei treni, il rendiconto sociale dell'utilità e chi sarà avvantaggiato da queste assurde scelte. Di certo non noi viaggiatori.
Pertanto, chiediamo ai neoeletti Presidenti delle Provincie di Catanzaro e di Crotone e della Regione Calabria, un autorevole intervento affinché Trenitalia possa ritornare sui propri passi, ripristinando i vecchi orari e migliorare la qualità dei servizi".