Legambiente su taglio albero via Giovanni Paolo II

Crotone Attualità

"A chi dava fastidio quell'albero? È un caso che sia stato abbattuto proprio la notte prima del mercato del giovedì? L’ennesimo atto di inciviltà, l’ennesimo sfregio alla città e ai cittadini si è consumato nei giorni scorsi nel piazzale dello stadio Ezio Scida, proprio di fianco a via Giovanni Paolo II, dove un rigoglioso giovane leccio è stato abbattuto a colpi d’ascia nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, per poi essere gettato un centinaio di metri più in là, ai margini del piazzale asfaltato." E' quanto si legge in una nota di Francesca Travierso Presidente del Circolo Legambiente Ibis.

"Non riusciremo mai - prosegue la nota - a comprendere le logiche che muovono gesti tanto squallidi, inutili sfregi ai danni della collettività. Sappiamo, però, che costituiscono il sintomo di un ben più grave disprezzo per le cose belle, per il bene comune, il segno evidente della totale mancanza di rispetto per la propria città e per i propri concittadini.

Perché non si tratta del semplice taglio di un albero. Quel taglio, come tanti altri piccoli e grandi abusi tollerati, fa passare il messaggio che chiunque possa fare quello che vuole, senza che nessuno si opponga.

Quell’albero tagliato di notte era un bene collettivo, peraltro acquistato e curato con soldi pubblici. Probabilmente chi lo ha tagliato si sente sicuro; sicuro che l’indignazione, se mai ci sarà, durerà giusto qualche giorno; sicuro che nessuno, in una città afflitta da mille problemi, spenderà del tempo per individuare e punire i responsabili.

E allora noi stavolta chiediamo alle forze dell’ordine, ai tutori della legge, di dare una risposta simbolica, di impegnarsi per individuare i responsabili, di perseguirli. E soprattutto chiediamo al Comune di Crotone di piantare un nuovo albero esattamente nello stesso posto, e magari ricavargli intorno uno spazio più ampio. Un gesto simbolico, - conclude il Presidente - che dimostri che questa città non è rassegnata, che le istituzioni hanno ancora voglia di farsi rispettare, che c’è ancora qualcuno disposto a lottare e ad impegnarsi per il rispetto della legalità."