Il ministro Lanzetta: “Cambiare la legge elettorale”
“Le elezioni regionali si sono da poco svolte, il Presidente Oliverio si è appena insediato e una nuova legge elettorale potrebbe non apparire come una priorità. Da un lato questo è vero, perché le urgenze sono tante e l’impegno deve necessariamente essere orientato verso il lavoro e lo sviluppo, le emergenze sociali ed ambientali, ma il sistema elettorale della nostra regione non è un elemento secondario”. È quanto dichiara il ministro Maria Carmela Lanzetta.
“La partecipazione alle ultime consultazione è sotto gli occhi di tutti, non possiamo certo consolarci per qualche punto percentuale in più rispetto ad altre regioni: il dato oggettivo è che la maggioranza degli elettori è rimasta a casa. Sociologi, politologi e commentatori ne hanno discusso ed analizzato le ragioni, ma la disaffezione dalla politica in Calabria ha anche tra le sue cause la mancanza di una legge elettorale chiara e trasparente”.
“Gli interventi in extremis sul finire della precedente consiliatura sono l’esempio negativo di ciò che non va fatto : alchimie di soglie e di percentuali comprensibili solo da pochi esperti ed iniziati, con il risultato di non avere ancora, a distanza di settimane, il quadro esatto degli eletti ed una Regione già in movimento. Da cittadina calabrese prima che da Ministro della Repubblica mi sento di chiedere, anzi di esigere, che la nuova legge elettorale tuteli due esigenze che non sono certo contrapposte : la governabilità e la rappresentatività”.
“Un approccio positivo alla riforma del sistema elettorale calabrese non deve rispondere a logiche contingenti, non deve prendere come riferimento la situazione (o le prospettive) in quel momento di un partito o di una coalizione. Una legge elettorale seria e credibile deve valere per oggi ma anche per domani. Se la Regione avvierà questo percorso sarò ben lieta quale Ministro per gli affari regionali e le autonomie di mettere a disposizione le conoscenze e la professionalità dei miei uffici per raggiungere un risultato che potrà contribuire a rinsaldare il rapporto, in crisi, tra Istituzioni e Cittadini”.