Il restauro della Fontana di Trevi affidato ai ricercatori dell’Unical

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Il restauro della Fontana di Trevi affidato ai ricercatori dell’Unical. Il gruppo di ricerca del rettore, Gino Mirocle Crisci, è stato coinvolto sia per le indagini diagnostiche che per la sperimentazione di nuovi prodotti protettivi da applicare alla fontana di Trevi, durante le delicate e complesse fasi di restauro da cui sarà interessata nei prossimi mesi.

In particolare, il 12 dicembre, il Dr. Mauro Francesco La Russa, ricercatore presso il DiBeST, e il Dr. Silvestro Ruffolo, assegnista di ricerca presso il medesimo Dipartimento, hanno eseguito il primo sopralluogo per definire e concordare le indagini scientifiche da svolgere su diversi campioni prelevati dallo storico monumento romano.

Tali indagini, che verranno completamente eseguite nei laboratori per i beni culturali dell’Università della Calabria, saranno finalizzate sia a caratterizzare le principali forme di degrado riscontrate sulla struttura, sia a studiare in maniera dettagliata la composizione degli stucchi originali usati per la sua costruzione.

Insieme alla ditta CBC (Conservazione dei bei culturali), che cura la parte del progetto di Restauro, è stata identificata anche una porzione del sito sulla quale saranno applicati alcuni prodotti protettivi nano strutturati, messi a punto dal gruppo di ricerca del prof. Crisci nell’ambito di un progetto finanziato dalla regione Calabria “NaNoProteCH” (NANO PROtection TECnology for Cultural Heritage) e in grado di risolvere diverse problematiche di conservazione che riguardano le superfici lapidee.

Soddisfazione per l’incarico assegnato ai ricercatori dell’Università della Calabria, ha espresso il rettore, prof. Gino Mirocle Crisci: "Si tratta di un ulteriore riconoscimento della qualità della ricerca condotta in questi anni nel nostro Ateneo nel campo della conservazione dei beni culturali, ma anche delle competenze specifiche acquisite, apprezzate a livello nazionale e internazionale, grazie alle quali è oggi possibile superare problemi e difficoltà molto complessi.

Per l’Unical e per il gruppo di ricerca impegnato in questa attività - conclude Crisci – è un grande risultato e un incoraggiamento a proseguire lungo una strada che abbiamo individuato per la consistenza e portata scientifica, tecnica e culturale, ma anche e soprattutto in relazione alle opportunità professionali che è in grado di offrire".