Enel: Cgil, piano riorganizzazione inaccettabile in Calabria

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"Il processo di riorganizzazione messo in campo da Enel si sta dimostrando impegnativo, perchè coinvolge il sistema della distribuzione di energia in concessione ed un numero notevole di strutture, impianti e risorse addette su tutto il territorio nazionale". E' quanto si legge in una nota della Cgil regionale.

"Nonostante il confronto in atto tenti di tenere in debito conto i vari elementi di contesto - prosegue la nota - è inaccettabile, per la Calabria, a fronte dello scadente servizio elettrico offerto e fotografato dall'AEEG con puntualità, la soppressione del 50% delle strutture esistenti che viene proposto e che sancisce - considerando la mancanza di investimenti sulla qualità attuata nel tempo e la costante riduzione negli ultimi anni dei lavoratori addetti - una sostanziale marginalizzazione rispetto all'impegno di un grande gruppo industriale nazionale nei confronti di una Regione che deve avere pari dignità delle altre. Riteniamo un punto politico imprescindibile per la nostra Regione contrastare i tagli e rivendicare un massiccio piano di assunzioni tecnico operative per gestire effettivamente - diversamente da come è stato negli ultimi anni - il servizio elettrico per i cittadini calabresi ed al servizio del futuro - non scontato - dello sviluppo economico e produttivo della Calabria. Riteniamo altresì di conoscere quale destinazione avrà il sito di Rossano, che così com'è è destinato alla chiusura. Noi ci opporremo a tale decisione. La capacità di presidio del territorio e la qualità degli investimenti per il miglioramento della qualità del servizio elettrico saranno la migliore presentazione per una Regione impegnata nel rilancio imprenditoriale e nell'attrazione degli investitori in un contesto falcidiato nella sua economia da una crisi spietata. Per questo - conclude la Cgil - chiediamo un comune sforzo per individuare le migliori soluzioni per la permanenza in Regione di strutture e lavoratori del Gruppo elettrico nazionale".