Truffa e falso su lavori a Botricello, sette indagati
Un avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a cinque imprenditori del Catanzarese e a due tecnici salernitani, accusati di una serie di reati commessi nella realizzazione di un appalto pubblico nel territorio di Botricello. In particolare, sono stati contestati, a vario titolo ed in concorso tra loro, i reati di truffa aggravata, falsità ideologica, gestione di rifiuti non autorizzata in violazione al codice dell'ambiente, favoreggiamento personale e falsità in registri.
Il provvedimento, a conclusione delle indagini e contestuale avviso di garanzia, è a firma del sostituto procuratore di Catanzaro Paolo Petrolo, ed è stato notificato al termine delle attività investigative condotte dai carabinieri della Stazione di Botricello per ipotesi di reati commessi tra il 2009 e il 2011. L'indagine riguarda il rifacimento della condotta idrica e fognaria nella zona di Marina di Bruni.
Secondo le contestazioni mosse dagli investigatori, i primi quattro avrebbero presentato, nei rispettivi ruoli, al Comune di Botricello alcune fatture comprensive di trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali provenienti dall'appalto pubblico, senza che questi lavori siano stati in realtà effettuati. In questo modo avrebbero incassato, complessivamente oltre 56mila euro, inducendo in errore la stessa amministrazione comunale. I carabinieri di Botricello avrebbero, invece, dimostrato che i rifiuti speciali erano stati riversati su alcuni terreni nella stessa Marina di Bruni interessata dall'appalto. Tutto questo senza i controlli che avrebbero dovuto svolgere i direttori dei lavori.
Per gli altri tre imprenditori la contestazione è di favoreggiamento personale, per avere aiutato i primi due "ad eludere le investigazioni sui precedenti illeciti". Questo perché i tre, a vario titolo, avrebbero falsificato una serie di atti per dimostrare lo smaltimento dei rifiuti speciali. Per un imprenditore è scattata anche la contestazione di falsità in registri, avendo permesso di falsificare i registri obbligatori dell'azienda relativi allo smaltimento di rifiuti speciali. I sette indagati sono stati invitati dal pm Petrolo a presentare eventuali memorie difensive rispetto ai reati contestati. (AGI)