Truffa. Sequestrati beni per oltre 127mila euro a tecnico e società di Botricello
Beni per un importo complessivo di 127.832,13 euro sono stati sequestrati dai carabinieri della Stazione di Botricello, guidati dal maresciallo Natale Malagrinò, in collaborazione con il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Catanzaro, a un tecnico comunale e a una società del posto.
I militari dell'Arma stanno eseguendo il decreto nei confronti dell'ex tecnico del Comune di Botricello, D.G.B., 59 anni, dell'amministratore di una società, V.G., 28 anni, e di un socio, V.M., 54. I reati contestati, a vario titolo ed in concorso tra loro sono, quelli di truffa, abuso d'ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. I reati sarebbero stati commessi nel 2013 e fino a settembre 2014.
Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Giuseppe Perri, su richiesta del sostituto procuratore Paolo Petrolo.
Secondo quanto emerso nelle indagini, i tre avrebbero messo in piedi un sistema di gestione degli appalti pubblici che avrebbe favorito la società dei due indagati, senza alcun controllo da parte dell'Ufficio tecnico di cui il professionista era responsabile. Ai tre sono stati sequestrati, al momento, circa 50 mila euro in denaro contante, un'autovettura al tecnico comunale, denaro contante e un furgone ai due soci ma sono in corso ulteriori approfondimenti per l'individuazione di altri beni.
Tra le irregolarità riscontrate ci sarebbero pagamenti di lavori che non risultano effettuati e la mancata verifica del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) e di altre attestazioni obbligatorie che, invece, in alcuni casi sarebbero state presentate in copia falsificata o non utilizzabili dalla pubblica amministrazione.
Molte delle gare, secondo i riscontri dei carabinieri, venivano aggiudicate con procedura negoziata oppure mantenendo l'importo sotto la soglia comunitaria dei 40mila euro, attraverso lo "smembramento" dei lavori che poi venivano affidati sempre alla stessa società. Tra i lavori finiti nelle indagini, senza essere mai stati effettuati, ci sono anche alcuni servizi relativi allo sbarco di immigrati avvenuto a Botricello nel 2013.
L'inchiesta ha svelato che i lavori effettuati dalla ditta venivano liquidati dall'Ufficio finanziario del Comune grazie alle attestazioni di regolarità firmate dal tecnico, al punto che il gip evidenzia nel decreto di sequestro che si tratta di vere e proprie "condotte truffaldine, poste in essere mediante artifici e raggiri".