Codici sull’Osservatorio per la sicurezza stradale SS 106
Nell’aprile del 2014 nasce l’osservatorio per la sicurezza stradale SS 106 istituito tra due associazioni, Centro per i Diritti del Cittadino Codici Calabria, nella persona del Segretario Regionale Giuseppe Salamone, e “Amici di Raffaele Caserta”, nella persona del Presidente Gaetano Pace; l’obiettivo, fin dal principio, è stato quello di far adoperare alle autorità competenti le giuste misure affinchè si possano evitare quegli incidenti mortali che nell’ultimo periodo hanno provocato tante vittime. Si voleva, dunque, far rinascere la “strada della morte”.
Le segnalazioni fatte fino a questo momento sono state tante, i risultati ottenuti pochi. “Si è visto poco impegno e interesse da parte delle autorità- commentano il Segretario Regionale di Codici Giuseppe Salamone e Gaetano Pace Presidente “Amici di Raffaele Caserta”- siamo indignati; gli incidenti continuano ad esserci e ancora non è stata avviata una fase di ammodernamento e messa in sicurezza del tratto. È stato richiesto un incontro con la Prefettura per discutere della situazione, ma ad oggi nessuno ci ha convocati, nonostante la partecipazione della stessa, tramite delegati, alla prima giornata dell’osservatorio che si è tenuta nel luglio 2014.
Gli obiettivi ci sono e aumentano di giorno in giorno, ed è per questo che con l’appoggio del Codici nazionale- continua Giuseppe Salamone- attueremo nuove iniziative che daranno i loro frutti. Ad appoggiarci ci sono altre associazioni che hanno un obiettivo comune”. Alla luce di quanto emerso nella riunione dei giorni scorsi presso la Prefettura di Reggio Calabria si riscontra che si è speso una fiumana di denaro pubblico per mettere in sicurezza il tratto di Ss 106 da Reggio Calabria a Melito PS senza raggiungere gli obiettivi prefissati. Ciò mette in evidenza che non è stato effettuato uno studio tecnico al fine di individuare eventuali criticità strutturali e l’adeguatezza della segnaletica, per l’attivazione degli .interventi occorrenti. Le cause a cui imputare quasi tutti gli incidenti sono riconducibili “sic et simpliciter ” alla velocità, senza tener conto che l’eccesso di velocità è solo una concausa degli incidenti, non il motivo principale, ed è scandaloso che, dopo il terribile fallimento dei photored oggi ci si orienti sulla collocazione degli autovelox fissi che quale strumento repressivo non solo si rivelerebbero inidonei per prevenire gli incidenti, ma promuoverebbero una infinità di contestazioni davanti alle Autorità giudiziarie.