Natale: consumatori, spesa regali crolla del 6,2%
Drammatico calo delle spese per i regali natalizi: gli Italiani, quest'anno, "hanno speso 3,142 miliardi, pari a - 6,2 % rispetto al 2013, con una spesa media per famiglia di 126 euro. È quanto sostengono la Federconsumatori e l'Adusbef commentandi una rilevazione dell' Osservatorio Nazionale Federconsumatori. "Dai dati emersi - secondo una nota - si riconferma purtroppo il dato previsionale registrando così il drammatico calo delle spese per regali di Natale". La spesa media per famiglia, secondo la rilevazione è stata di 126 Euro. I settori più penalizzati sono stati Mobili, arredamento ed elettrodomestici , con un -14,4%, e il Turismo che registra una contrazione del 12,4%. Male anche l'abbigliamento e calzature (-8,3%), l'elettronica di consumo (-4,9%), come anche il settore profumeria e cura della persona (- 3,9%).
Neanche il settore dell'editoria registra quest'anno il segno positivo rispetto allo scorso anno(unico settore che registrava un andamento positivo), pur in presenza di forti promozioni ed a prezzi comunque contenuti. Continuano a impressionare i dati relativi al settore alimentare e dei giocattoli, vale a dire i comparti generalmente piu' "gettonati" durante le festività natalizie che registrano rispettivamente un calo del -0,9% e del -0,8%, mentre meno meraviglia desta il dato dei Tecnologici anche per i prezzi comunque elevati dei singoli prodotti.
Secondo le due associazioni, "tra gli elementi che hanno pesato maggiormente sulla crisi dei consumi di Natale, oltre il già livello infimo raggiunto dal potere di acquisto delle famiglie" c'è l'aumento di disoccupazione, la difficoltà di molte piccole imprese che hanno rinviato ad altra data,l'erogazione delle tredicesime mensilità, la "stangata" di fine anno sulla casa che le famiglie hanno dovuto pagare tra Tasi, Tari e rata riscaldamento una cifra intorno ai 894 euro.
"È evidente - sottolineano i presidenti delle due associazioni, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti - che di fronte ad una situazione simile il Governo non può rimanere inerte, deve avviare al piu' presto misure mirate per stimolare una ripresa della domanda di mercato e degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca, fondamentali per rilanciare l'occupazione, soprattutto quella giovanile, insomma un vero e proprio Piano Straordinario per il Lavoro". (AGI)