Platania: costituito il comitato contro gli impianti eolici sul Reventino
Domenica 21 dicembre, a Platania, si è tenuta l’assemblea costitutiva del comitato contro l'istallazione degli impianti eolici sulla dorsale del Reventino.
L’assemblea – che ha visto la partecipazioni degli abitanti delle comunità locali - ha manifestato la volontà di opporsi a questi mega-progetti che hanno come unico scopo devastare irreversibilmente il territorio ed arricchire le solite imprese che - come con i rifiuti e l’acqua - hanno ben capito che mettere le mani sulle cosiddette fonti alternative e rinnovabili, vuol dire accaparrarsi una fetta consistente di mercato a discapito della salvaguardia del territorio e della salute umana.
In una Regione che solo nel 2013 ha prodotto un esubero di energia elettrica pari al 66% (fonti ufficiali Terna SpA), ci chiediamo che senso abbia la realizzazione di nuovi impianti eolici che non porteranno - e che non hanno portato in passato - nessun giovamento di natura economica alle comunità locali che anzi si vedono costrette a pagare, sulla bolletta Enel, una quota che serve proprio a garantire l’esistenza di questi ecomostri.
I rischi a cui saranno esposti i territori non riguardano soltanto l’aspetto ambientale e paesaggistico ma anche la tutela della salute. E’ conclamato, oramai da anni, il rischio di esposizione all’amianto (sostanza notoriamente cancerogena) dovuto alla presenza, in percentuali anche piuttosto significative, degli anfiboli appartenenti alla serie tremolite-actinolite nella pietra verde del Reventino. La realizzazione di decine e decine di pale eoliche, come è logico aspettarsi, comportano lavori di sbancamento e di scavo di enormi fondazioni che potrebbero interessare proprio le aree dove è presente la pietra verde e quindi esporre lavoratori ed abitanti al rischio tumore.
Il comitato inoltre, si è espresso a favore di uno sviluppo del territorio che salvaguardi l’ambiente ed il paesaggio e che valorizzi le forme di autoproduzione delle comunità locali e di tutte quelle forme di economie alternativa - già presenti o che potrebbero crearsi - che mettono al centro della propria “missione” la tutela del territorio e non il profitto ed il saccheggio di risorse.
I motivi del NO ai nuovi impianti eolici saranno oggetto di diverse assemblee itineranti che attraverseranno tutti i territori e le comunità interessate, coscienti che soltanto con il coinvolgimento attivo delle popolazioni interessate e con la partecipazione cosciente e dal basso si possa mettere la parole FINE ai ripetuti saccheggi dei nostri beni collettivi.