Fn, terzo anniversario della scomparsa di Vincenzo Pronestì

Catanzaro Attualità

"Siamo a pochi giorni dal terzo anniversario della scomparsa di Vincenzo Pronestì, giovane lametino che la mattina del 6 gennaio del 2012 si gettò dal ponte Notaro del torrente Piazza su via Francesco Ferlaino a Lamezia Terme ed il cui corpo nelle ricerche immediatamente avviate non fu mai ritrovato". E' quanto scrive Bruno Spatara, segretario provinciale di Forza Nuova.

"Esattamente - continua la nota - un anno fa l’allora nostro segretario provinciale Igor Colombo scrisse, su richiesta della famiglia Pronestì che contattò noi di Forza Nuova,al Prefetto di Catanzaro per ottenere una nuova fase di ricerche del corpo,dal momento che la stessa famiglia fin da subito lamentò il fatto che le stesse ricerche andarono avanti per poco tempo e con pochi uomini e mezzi. Nei mesi successivi l’intervento di Forza Nuova nulla si mosse tranne il timido interessamento di qualche avvocato del foro lametino,che di fatto però non si impegnò più di tanto per aiutare la stessa famiglia Pronestì al fine di ottenere quanto da loro richiesto. Siamo perfettamente consapevoli che le speranze di ritrovare le spoglie di Vincenzo Pronestì dopo ormai tre anni trascorsi dall’insano gesto del giovane,sono pressoché nulle e questo già l’avevamo anticipato alla stessa famiglia quando l’anno scorso ci contattò. Quello che ora alla nostra comunità militante preme è portare il ricordo di questo sfortunato figlio della nostra città,fare ciò per la famiglia altrettanto sfortunata e per una madre che da quel giorno ha praticamente smesso di vivere,il cui unico ormai desiderio se cosi possiamo chiamarlo,è quello di posare un fiore sulla tomba del proprio caro figlio. Chiedo pertanto al Sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza ed a tutta l’Amministrazione Comunale e le varie istituzioni politiche,se sia possibile ricordare in un qualche modo Vincenzo Pronestì,anche attraverso un semplice e pubblico messaggio da far arrivare alla famiglia,in modo da far sentire la vicinanza e la partecipazione della città al dolore che quotidianamente accompagna i parenti e soprattutto la madre di Vincenzo,prostrata dal dolore fisico e mentale per l’immane tragedia da cui è stata travolta senza neppure avere la possibilità di piangere il proprio caro davanti ad una tomba".