Pizzo, giovane marocchino arrestato per merce contraffatta
Gli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo hanno arrestato a Pizzo un giovane marocchino di 23 anni, El Mabtotut Youssef, residente a Falerna. L'uomo, a bordo di una macchina piena di scatoli, non è passato inosservato a due pattuglie delle Stazioni Carabinieri di Maierato e Filadelfia, che stavano perlustrando la zona costiera in supporto agli uomini del locale presidio della Benemerita nell'ambito di un piano di rafforzamento della presenza dell'Arma dei Carabinieri nella popolosa ed affollata cittadina tirrenica. I militari dell'Arma hanno immediatamente intimato l'alt al mezzo, chiedendo al conducente di mostrare tutto l'ingombrante carico. L'uomo, che nonostante le proprie resistenze è stato costretto a cedere alle richieste dei Carabinieri, con riluttanza ha dovuto aprire il portabagagli del proprio veicolo rivelando un vero e proprio tesoro. Ovunque si vedevano centinaia di capi di abbigliamento contraffatti e pronti per essere venduti. Inoltre l'immigrato, già noto alle forze dell'ordine, aveva con se anche un vero e proprio campionario di targhette e stemmi contraffati di prestigiose griffe dell'alta moda mondiale, evidentemente pronte per essere applicate a qualche capo che ne era ancora sprovvisto. Gli uomini della Compagnia di Vibo Valentia hanno impiegato ore per catalogare tutto il materiale rinvenuto, del valore di oltre 7 mila euro, ed alla fine il loro bottino è stato di 22 borse, 32 paia di scarpe, 5 orologi, 77 paia di occhiali da sole, 44 paia di jeans, 12 portafogli, 20 cinture ed oltre 50 targhette da applicare su altri capi di vestiario e di pelletteria. Tutta merce rigorosamente "griffata" Prada, D&G, Vuitton, Hogan, Rayban, Carrera, Alviero Martini e decine di altri nomi famosi. Un vero e proprio tesoretto che, in pochi giorni, sarebbe stato venduto alle migliaia di turisti che ancora affollano la costa e che, grazie alla riserva di targhette e distintivi, avrebbe consentito al marocchino di produrre altre decine di pezzi contraffatti e del tutto simili agli originali. Ora tutta la merce è stata posta in sequestro per essere avviata alla distruzione, mentre l'uomo è stato arrestato con le accuse di ricettazione, contraffazione di segni distintivi ed introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. L'attività di oggi non è solo importante per il grande sequestro operato dagli uomini dell'Arma ma anche perché, per la prima volta nella provincia, un commerciante ambulante di merce contraffatta è stato arrestato. Segno di come questo fenomeno, molto spesso sottovalutato e che invece determina grandissime perdite per il sistema economico, stia sempre di più venendo percepito come una vera piaga per il commercio legale e, come tale, vada affrontato e represso.