Cicas: “Semplificare procedura di sostegno alle vittime di racket”

Calabria Attualità

Grande interesse ha suscitato negli aderenti e nei dirigenti della Cicas il recente seminario svolto in Prefettura sul tema del contrasto all’usura e al racket delle estorsioni, evenienze che in Calabria e anche in provincia di Catanzaro hanno ormai sopravanzato la categoria del “fenomeno” per diventare elemento costitutivo della realtà economica e delle transazioni commerciali.

“Questa triste constatazione non preclude -scrive la Cicas - ovviamente alla volontà e alla di contribuire e di favorire ogni iniziativa che possa contrastare le due fattispecie di reati, sia sul piano normativo che comportamentale.

La giornata di studio organizzata con la supervisione del nuovo prefetto Luisa Latella, a cui va il saluto della Cicas, è stata notevole sia per la caratura delle presenze e degli interventi – tra gli altri il commissario governativo antiracket Santi Giuffré, i procuratori di Reggio Calabria e Catanzaro, Federico Cafiero de Raho e Vincenzo Antonio Lombardo – sia per il taglio eminentemente esplicativo e operativo che ha trovato giusto sbocco nello svolgimento pomeridiano che ha visto succedersi i contributi delle associazioni antiracket da anni presenti in regione e in provincia, sia delle associazioni di categoria. Era presente ai lavori anche una delegazione della Cicas che ha riportato nel dibattito interno significato e proposte desunte dal seminario.

La Cicas “è consapevole dello sforzo che lo Stato compie per aprire un varco nel muro di solitudine e impotenza che limita la vita di chi è entrato nel vortice oscuro dell’usura e della estorsione. “In Calabria – ha informato Giuffrè – nel 2014 lo Stato ha versato 3,5 milioni di euro a vittime di estorsione che in questa realtà sembra il reato predominante sull’usura per la quale non ci sono denunce”. Naturalmente, il fatto che non ci siano denunce è pane per gli ingenui. Il reato esiste, è diffuso e, come è autorevolmente ripetuto in diversi contributi, non è esclusivo appannaggio dei circuiti criminali. Come ha riconosciuto il procuratore Lombardo, la legislazione per fronteggiare l’usura bancaria esiste, ma è ampiamente insufficiente”.

La Cicas pensando che occorra da un lato sveltire e sburocratizzare al massimo le procedure di accesso ai provvedimenti di sostegno a usurati ed estorti e dall’altro ampliare la platea dei denuncianti, farà opera di divulgazione e di orientamento preso gli associati – piccoli e medi operatori economici – affinché il varco aperto dalle misure governative diventi un passaggio frequentato e funzionale verso l’effettivo e corale contrasto all’usura e alla estorsione.

All’importante evento la CICAS era presente con i dirigenti Mario Rotella, Stefania Oliverio e Federica Grembiale.