Credito: Cgil, anche lavoratori calabresi il 30 a Palermo
Anche i lavoratori calabresi, il prossimo 30 gennaio, si uniranno alla protesta nazionale dei bancari, con lo sciopero generale indetto da tutte le categorie sindacali del settore e con la contestuale manifestazione di Palermo. Lo comunica la Fisac-Cgil Calabria con una nota del segretario generale Gennaro Patera.
"Oltre all'intera giornata di sciopero, - si legge - la protesta viene sostenuta con lo slogan "sono bancario al servizio del paese non sono banchiere", e con quattro grandi manifestazioni: a Milano, Ravenna, Roma e Palermo. Le organizzazioni sindacali da piu' tempo lottano per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di Lavoro e contro la decisione unilaterale di ABI di dare disdetta e successiva disapplicazione ai contratti collettivi di lavoro dal 1° aprile 2015. Un grande rischio ed una grande preoccupazione perchè - spiega il sindacalista - "un settore senza contratto è come un paese senza Costituzione" I banchieri strapagati e con stipendi in continua crescita anche in tempi di crisi vorrebbero così scaricare le loro manchevolezze e le loro colpe sull'anello debole della catena, cioe' i lavoratori che già tanto hanno dato in termini di sacrifici in questi otto anni di crisi. Una situazione che porterebbe i lavoratori del settore a perdere non solo quote di salario, come già succede da quattro anni, ma anche molti diritti (Malattia/infortuni, contributi previdenziali, mobilita', part-time, visite mediche, gravidanza, assistenza ai figli per motivi di studio o malattia ecc.). Dal 2000 ad oggi il settore, che occupa circa 310 mila addetti, ha espulso dal ciclo produttivo circa 40 mila lavoratori riducendo drasticamente il costo del lavoro, non avere un contratto oggi vorrebbe dire aprire un far west nel settore a discapito dei lavoratori e della clientela A fronte di tutto ciò - fa rilevare - i top manager delle stesse aziende nel 2014 si sono visti aumentare i loro guadagni rispetto al 2013, passando dai 3,1 in media ai 3,7 milioni di euro , un dato questo che scandalizza non solo se riferito agli stipendi dei lavoratori, che sono diminuiti, ma anche se lo si paragona agli stipendi dei pari grado europei".